ENTI LOCALI: PRECARI, VERNUCCIO SCRIVE A SCHIFANI E MINISTRI
La modifica del limite imposto dal
patto di stabilita’ interno per consentire la stabilizzazione o la
proroga del precariato storico in servizio da oltre venti anni
negli enti locali siciliani. A c…
di redazione
La modifica del limite imposto dal
patto di stabilita’ interno per consentire la stabilizzazione o la
proroga del precariato storico in servizio da oltre venti anni
negli enti locali siciliani. A chiederla con una lettera al
presidente del Senato, Renato Schifani, ai ministri dell’Economia,
Vittorio Grilli, della Pubblica amministrazione e semplificazione,
Filippo Patroni Griffi, e dell’Interno, Anna Maria Cancelleri, ai
senatori e ai deputati siciliani, l’assessore regionale per le
Autonomie locali e la Funzione pubblica, Nicola Vernuccio.
Nella nota, Vernuccio ricostruisce la storia del precariato
nell’isola, “figlio del famoso articolo 23 della legge finanziaria
statale 67/88, con la quale furono avviate nel Mezzogiorno
iniziative di utilita’ collettiva mediante l’impiego di soggetti
svantaggiati”.
“Dietro le migliaia di lavoratori atipici – scrive Vernuccio – si
nascondono migliaia di storie personali e familiari che rendono
unico il caso siciliano rispetto al panorama nazionale. Risorse
umane con un’eta’ media di circa 50 anni e con un’anzianita’ di
servizio di un quarto di secolo e con un grado di scolarizzazione
a volte elevatissimo”.
“Un’eventuale interruzione dell’apporto di queste risorse umane
presso gli enti locali e le aziende ospedaliere – continua
Vernuccio – comporterebbe, nella stragrande maggioranza dei casi,
il collasso strutturale degli enti utilizzatori, impedendo nei
fatti l’espletamento dei servizi essenziali e il buon
funzionamento della Pubblica amministrazione”.
Per l’assessore, “impedire l’espulsione di migliaia di lavoratori
precari dagli attuali circuiti occupazionali costituisce, dunque,
non solo un obbligo morale per l’intera classe politica e le
parti sociali, che oggi sostengono con forza la vertenza del
precariato, ma rappresenta un atto di giustizia sociale nei loro
confronti”.
fdp
101720 Set 12 NNNN