Centoquarantatre indicatori che
descrivono la complessa realta’ dei quasi 400 Comuni della
Sicilia. Sono le cifre del volume “Repertorio statistico della
Sicilia”, realizzato grazie alla convenzione che il servizio
statistico della Regione siciliana ha siglato, fin dal 2006, con
la sede siciliana dell’Istat. Il volume e’ stato stamani a Palazzo
d’orleans.
“Questi dati – ha commentato l’assessore regionale per
l’Economia, Gaetano Armao – offrono uno spaccato molto
interessante dei Comuni siciliani. Evidenziano aspetti talvolta
poco noti ma importanti perche’ incidono sulla vita di tutti i
siciliani ed al tempo stesso indicano risorse ed opportunita’
sulle quali si deve puntare con piu’ determinazione”.
Gli indicatori sono scelti sia in funzione della disponibilita’
dei dati a livello comunale necessari per la loro costruzione sia
in relazione alla loro significativita’ e sono riportati in nove
tavole su altrettante materie della vita della comunita’
(ambiente, caratteristiche della popolazione, strutture
scolastiche ed esiti negli istituti di 1° e 2° grado, salute dei
cittadini, sicurezza sulla strada e sul lavoro, struttura
imprenditoriale, lavoro credito e mercato immobiliare), nonche’ la
performance finanziaria delle singole amministrazioni. Tutte le
informazioni sono riferite ai territori comunali, raggruppati per
fasce di ampiezza demografica in modo da rendere confrontabili gli
indicatori e consentire il loro utilizzo anche per analisi di
benchmarking e di contesto.
“Dai dati del repertorio – ha affermato Armao – sulla finanza
locale emerge la debolezza degli equilibri economico-finanziari
dei comuni che manifestando una forte dipendenza dalla finanza
statale e regionale”.
“Questo elemento – ha aggiunto – e’ confermato anche dalla Corte
dei conti nella sua ultima analisi della finanza locale siciliana:
la dipendenza da trasferimenti regionali e statali, infatti,
supera il 60%, mentre si registra una crescita della rigidita’
della spesa corrente (in particolare quella per stipendi) e una
progressiva riduzione di quella per investimenti. Cio’ e’ causato
dal patto di stabilita’ troppo stringente deciso dal Governo
nazionale, ma anche da una decrescente propensione agli
investimenti. Rendere efficiente la finanza locale in Sicilia e’
un impegno che deve vedere a fianco la Regione ed i comuni”.
“Il federalismo fiscale si inquadra in questa cornice. Ma lo
Stato deve concludere la trattativa che abbiamo avviato un anno
fa’. Un ritardo ulteriore non solo provocherebbe un danno alla
Sicilia ed ai siciliani ma determinerebbe ulteriori difficolta’.
Infatti, mentre le riduzioni di trasferimenti dello Stato sono
subito operative, gli enti locali non sono messi in condizione di
attivare nuove forme di entrata quali l’Imu o l’Imposta di
soggiorno”.
“Nella prospettiva del federalismo fiscale – ha concluso
l’assessore – e’ assolutamente centrale la finanza locale. I
trasferimenti correnti ai comuni nel 2014 saranno ulteriormente
ridotti, mentre dovranno crescere le risorse proprie. E’ quindi
necessario, anche per migliorare la qualita’ dei servizi, che i
comuni avviino pratiche virtuose e potenzino la loro autonomia
finanziaria. In questo avranno la Regione al loro fianco, a
partire dalla trattativa con il Governo nazionale sul federalismo
fiscale municipale”.
I contenuti del volume potranno essere consultati direttamente
sui siti internet dell’Istat e della Regione Siciliana
http://www.istat.it/it/archivio/37124
http://pti.regione.sicilia.it/portal/page/portal/PIR_PORTALE/PIR_La
StrutturaRegionale/PIR_AssessoratoEconomia/PIR_DipBilancioTesoro/PI
R_ServizioStatistica/PIR_IRepertorioStatisticodeiComunidellaSicilia
fi/mav
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(Regione Sicilia)
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