Ennesima mazzata del TAR per il Ciapi e l’Assessorato Formazione
Come cambiali in scadenza le sentenze dei tribunali amministrativi giungono periodicamente a falcidiare le decisioni della Regione e degli enti collegati nel settore della Formazione. Questa volta è il turno del Ciapi di Priolo che è stato scelto come braccio (dis)armato dell’Assessorato, per gestire l’utilizzo dei lavoratori provenienti da enti eliminati o dagli sportelli multifunzionali.
Il Tar di Palermo ha dato ragione alla prima tranche degli esclusi dai contratti di “Garanzia Giovani”, il progetto finanziato con fondi ministeriali che dovrebbe impiegare 1782 lavoratori per tre mesi: sono stati riammessi una decina di lavoratori, che erano stati esclusi insieme ad altre centinaia perché in contenzioso con il Ciapi.
Come avviene ormai sempre più spesso, l’interpretazione dell’articolo contenuto nel bando effettuata dai dirigenti del Ciapi e dai soloni dell’assessorato alla Formazione, è stata bocciata: il tribunale amministrativo ha ritenuto infatti che la lettera raccomandata inviata dai dieci ricorrenti (e da tutti gli altri esclusi) per chiedere
il riconoscimento del rapporto di lavoro a tempo indeterminato e la immediata reintegrazione nel posto di lavoro con il pagamento di tutte le retribuzioni maturate dalla data di assunzione a quella di effettiva reintegrazione per il precedente contratto scaduto, non può essere assimilata ad un contenzioso.
Nella motivazione si legge che “La proposizione di un mero atto stragiudiziario non determina l’insorgenza di un contenzioso in senso tecnico, cosicché non può ritenersi sussistente la causa di esclusione prevista dal bando”.
Poiché gran parte degli esclusi per la stessa motivazione ha presentato ricorsi che presto saranno posti in discussione, il Ciapi dovrà ricominciare nuovamente le procedure di contrattualizzazione con i soliti ritardi e relativa confusione.