Gela – ”L’Eni deve puntare a Gela sulle energie verdi, salvaguardando i livelli occupazionali esistenti. E’ evidente che l’economia di questa citta’ che affonda in radici antiche e’ legata all’Eni”. Lo ha detto il premier Matteo Renzi, a Gela, parlando del futuro dello stabilimento Petrolchimico della cittadina nissena. ”La priorita’ di questa terra e’ difendere l’investimento puntando sulle energie verdi – ha aggiunto -. Credo sia il core business di Eni in questo territorio”. In sostanza, per il premier ”abbiamo la certezza di poter fare di questa terra un punto di innovazione e non un museo del passato”. E rivolgendosi al gruppo petrolifero, Renzi ha sottolineato: ”Eni non deve considerare Gela punto del passato, dobbiamo rovesciare l’approccio”. In sostanza, serve ”uscire dalla cultura della rassegnazione”.
Nel frattempo,i segretari di Cgil Cisl Uil della provincia di Caltanissetta hanno letto e consegnato al presidente del Consiglio Renzi durante una lettera che riassume le proposte e le indicazioni che sono alla base della mobilitazione che da tempo impegna il sindacato confederale nella cittadina del Nisseno. Fissa quattro priorita’ riferite “a Eni e a tutte le istituzioni” che “solo attraverso la tangibile volontà politica del governo nazionale, regionale e locale – si legge – possono aver vita”.Le indirizziamo e Le consegniamo la presente lettera per chiederLe un confronto che, attraverso la responsabilità di ognuno di noi, possa dare in breve tempo risposte concrete alla città di Gela, alla sua prestigiosa storia industriale ed al suo immediato futuro:
“FUTURO”, questo è il termine al quale intendiamo ancorare il nostro impegno, le nostre energie, le nostre speranze legandole in modo serio e, perché no, autorevole ad una idea di città e di Paese che punta alla modernità, all’innovazione, alla ricerca, mettendo sempre al centro l’uomo, nella qualità di cittadino attivo e vigile. Le nostre speranze in linea con l’intera comunità.
Il sindacato rivendica, attraverso questa lettera, quattro proposte che, solo attraverso una tangibile volontà politica del Governo Nazionale, Regionale e Locale, possono aver vita.
Per infondere fiducia, bisogna rispettare i patti e per tale ragione l’ENI deve riattivare la linea 1 di produzione, confermando i 700 milioni euro di investimenti concordati al fine di rendere la Raffineria di Gela eco – compatibile e nel contempo competitiva sul mercato, così come sottoscritto nel verbale d’incontro del 31 Luglio 2014 redatto presso il Ministero Sviluppo Economico. L’accordo del luglio 2013 siglato da azienda e parti sociali prevedeva un investimento in innovazione da parte dell’eni (700 milioni di euro) e un impegno – sacrificio da parte del sindacato dei lavoratori attraverso una riduzione del diretto da 1100 a 670 unità.
“SALUTE” e “LAVORO” né solo una, né solo l’altro. Il sindacato rivendica il perfetto equilibrio dei due valori fondanti una società democratica che attraverso il rispetto della dignità umana genera crescita economica ed occupazione. Lo sviluppo produttivo deve essere in armonia con la tutela dell’ambiente e la salute. Tutto ciò non è rinviabile.
Rendere attraenti per nuovi investimenti le aree dismesse dell’ex polo petrolchimico di Gela, grazie all’utilizzo dei fondi europei. Non possono più tornare indietro fondi europei da investire, con urgenza in infrastrutture e ricerca da dedicare alle nuove idee che tanti giovani hanno e spesso non possono realizzare per il NO delle banche. E’ auspicabile l’utilizzo dei fondi europei al fine di infrastrutturare le aree dismesse rendendole produttive così da salvaguardare i lavoratori dell’indotto che dal sindacato e dalle Istituzioni si attendono nuove tutele e non più solo cassa integrazione, mobilità e quant’altro. Qui c’è voglia di lavorare, produrre, crescere ed i lavoratori dell’indotto e del diretto da tempo sono pronti alla sfida.
Utilizzo e vincolo delle royalties petrolifere per progetti di sviluppo economico e produttivo delle aree interessate. Sviluppo che garantisca l’occupazione presente e ne generi di nuova. Utilizzare le royalties per innescare un ciclo virtuoso ed economie di scala, anziché destinarle, in modo ragionieristico, ai bilanci Regionali e Comunali.
Presidente, Le chiediamo di accelerare la realizzazione dei quattro punti che oggi abbiamo elaborato ed a Lei consegnato affinchè anche ciò, sotto il profilo sociale e culturale, contribuisca a ROTTAMARE definitivamente questa triste idea del SUD lento e sottosviluppato ed in mano alla mafia, rispetto ad un dato storico riferito al NORD che cresce quasi slegandosi dal resto del PAESE.
Parole e speranze di un’intera comunità che aspira ad un futuro di lavoro contro la povertà e la disperazione di oggi. Genitori e figli chiedono lo stesso impegno: CREARE LAVORO E USCIRE DAL BISOGNO
CGIL – CISL – UIL ci credono !!!!!!”
Il Segretario Generale CGIL Il Segretario Generale CISL Il Segretario Generale UIL
(Ignazio Giudice)
Il Segretario Generale CISL
(Emanuele Gallo)
Il Segretario Generale UIL
(Vincenzo Mudaro)
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