Il Comune di Palermo ricorrerà ai privati per fronteggiare l’emergenza rifiuti, per interventi sostitutivi di igiene ambientale. La decisione è stata presa durante la riunione tra Comune e Rap, che si è tenuta oggi. Al vertice hanno partecipato anche il sindaco Roberto Lagalla, il vicesindaco Carolina Varchi, il direttore generale del Comune e i vertici dell’azienda Rap.
La Rap , secondo il resoconto fornito dall’assessore, “si impegnerà a una razionalizzazione del personale per recuperare l’arretrato che si è accumulato sulle strade e ovviare al mancato rinnovo degli accordi di secondo livello, determinato dalla intervenuta astensione sindacale”.
“L’ennesima, cronica, emergenza rifiuti che sta vivendo la città dimostra, casomai ce ne fosse bisogno, che l’attuale sistema di
raccolta è ormai obsoleto, perché fondato su metodi superati. Se vogliamo cercare di risolvere una volta per tutto il problema dei problemi, è indispensabile ripensarne uno più moderno, magari guardando al… passato”.
Lo afferma Sabrina Figuccia, presidente della Terza Commissione consiliare, aziende partecipate, che prosegue: “Il sindaco Lagalla ha perfettamente ragione quando afferma che così non si può andare avanti, a cominciare dai 400 dipendenti che non possono svolgere il proprio compito per ragioni sanitari. Una possibile soluzione potrebbe essere, paradossalmente, tornare all’antico, chiaramente con criteri moderni. I palermitani non più giovanissimi sicuramente si ricorderanno che, fino alla fine degli anni ’60, la raccolta dei rifiuti in città era curata dalla ditta privata fondata dal conte Vaselli, il cui sistema del porta a porta era da manuale, con l’operatore che ritirava la spazzatura quasi sulla soglia di casa. Adesso, a questo si potrebbe aggiungere lo smaltimento dei rifiuti organici (resti di cibo, per intenderci) direttamente a casa, attraverso dei micro trituratori di ultima generazione.
Inoltre, per superare anche l’attuale sistema, si potrebbe puntare sul decentramento, valorizzando le circoscrizioni ripensandole nella logica dei vecchi consigli di quartiere, capaci di interfacciarsi facilmente con i cittadini e con i referenti della Rap per individuare subito le maggiori criticità e trovare le soluzioni più immediate. Un sistema di cui ho intenzione di parlare sia con i vertici dell’azienda di piazzetta Cairoli che con l’assessore al ramo, che ho già incontrato più volte e che ha sempre mostrato grande apertura e disponibilità, nonostante una condizione di profonda difficoltà”.
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