Continua la paralisi dell’azienda per la raccolta dei rifiuti a Palermo, la Rap. Con i casi di positività in continuo, e la crescente preoccupazione all’interno della dirigenza, l’attività della municipalizzata prosegue sempre più a rilento.
I dipendenti della Rap positivi al Coronavirus sono saliti a 15. “Su 80 tamponi eseguiti, dopo i primi 12 casi emersi, altri tre sono risultati positivi – dicono dall’azienda – i 120 test sierologici sono risultati negativi”.
Per questo motivo è stato richiesto l’intervento di un’azienda privata che già da ieri è scesa in campo per aiutare le poche squadre della Rap ancora operative nel ridurre le montagne di immondizia che si sono accumulate negli ultimi giorni nelle strade della città. I rifiuti non raccolti hanno ormai superato le 2000 tonnellate. Sono stati messi a disposizione dei raccoglitori anche dei bobcat, dei piccoli escavatori che dovrebbero consentire di accelerare le operazioni di pulizia. Al momento i disagi maggiori si stanno vivendo nella zona Sud di Palermo, da corso Calatafimi a Brancaccio e Falsomiele. Qui è possibile vedere cassonetti straripanti e cumuli di sacchetti dell’immondizia quasi in ogni angolo.
A Borgo Nuovo, i vigili del fuoco sono dovuti intervenire in più occasioni per spegnere roghi di rifiuti.
“Sono, tuttora, in corso indagini di mercato per incrementare il numero di equipaggi per coprire le carenze di organico dovute a malattia”. Così informa il presidente della Rap Giuseppe Norata, che ha deciso di isolarsi presso il proprio domicilio essendo stato a contatto con alcuni dipendenti poi risultati positivi al Coronavirus. Per il momento, rimane sospeso il servizio di ritiro degli ingombranti.
In giornata Norata incontrerà in videoconferenza il Prefetto Giuseppe Forlani per discutere dell’emergenza. Il presidente della Rap rinnoverà la richiesta di far scendere in campo delle squadre dell’esercito per aiutare nell’eliminazione dei cumuli di immondizia. Nella giornata di ieri l’organico a disposizione ha consentito di percorrere solo il 50% dei normali itinerari di raccolta. Infatti, circa 200 dipendenti sono stati chiamati ad effettuare i test per rilevare il Coronavirus, mentre tanti altri sono rimasti a casa in malattia o in isolamento volontario per paura di venire contagiati.
La prefettura sta valutando come intervenire: l’intenzione è quella di avvalersi di squadre dell’esercito al posto del personale Rap impossibilitato alla raccolta solo in caso di estrema emergenza igienico-sanitaria.
“La Rap è organizzata in maniera attiva – ha dichiarato il prefetto Forlani – per contenere non solo i contagi, ma anche i disagi legati alla mancata raccolta dei rifiuti. La Prefettura sta seguendo costantemente l’evoluzione della situazione per verificare se esistano le condizioni che ci sono state rappresentate dall’azienda”.
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