Emergenza idrica in Sicilia. “L’agricoltura è tra le priorità del governo Musumeci. Con questa operazione puntiamo a utilizzare, nella massima sicurezza, una parte delle risorse idriche, che altrimenti resterebbero inutilizzate, a beneficio di migliaia di agricoltori delle zone di Palagonia e Scordia che hanno sofferto e soffrono la crisi, con gravissimo nocumento per le proprie produzioni”. Lo afferma il presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci, in merito all’avvio del travaso di una parte dell’acqua contenuta nella diga Nicoletti, in provincia di Enna, alla diga Don Sturzo-Ogliastro nel Catanese.
L’operazione, che si inquadra nel contesto degli interventi per l’emergenza idrica, dovrebbe consentire, a moltissimi agricoltori della Piana etnea, di gestire al meglio la carenza di acqua nel periodo estivo, rispetto agli anni scorsi.
La macchina organizzativa, coordinata dal dipartimento regionale Acqua e rifiuti, è stata avviata con l’impiego di personale del Consorzio di bonifica ‘Sicilia orientale’ adibito al controllo e monitoraggio, per evitare furti e dispersioni idriche incontrollate.
Attualmente, la diga Nicoletti contiene circa dodici milioni di metri cubi di acqua e ogni anno se ne utilizza circa un milione. In futuro, non è previsto alcun incremento di prelievo, trattandosi di un comprensorio irriguo ridotto. Il travaso dei volumi idrici tra le due province, inoltre, non lede alcun diritto acquisito in quanto, adesso, le concessioni idriche fra laghi e adduttori sono intestate allo stesso soggetto, il Consorzio di bonifica ‘Sicilia Orientale’.
In questa logica, la Regione ha richiesto al ministero il finanziamento di interventi che ottimizzino la fruizione delle opere esistenti, il completamento di quelle incompiute e la connessione fra dighe che consentano grande elasticità di utilizzo delle risorse idriche, a tutto beneficio degli utenti.
Tutti i progetti sono relativi a opere il cui utilizzo è compatibile sia in condizioni ordinarie che eccezionali. Quest’ultimo aspetto è innovativo in quanto la gestione delle emergenze idriche storiche (negli anni ’90 e in parte nel 2000) ha visto la realizzazione di opere calibrate e concepite solo per quel periodo.
Opere spesso completate solo dopo il superamento della criticità (grazie alla pioggia caduta) e per questo abbandonate e, quindi, oggetto di furti e atti vandalici. Nell’elenco degli interventi proposti per il finanziamento vi è la costruzione di un acquedotto che unisca la diga Nicoletti con la traversa sul fiume Dittaino, già collegata con la diga Ogliastro.
A regime, approfittando del fatto che l’alveo del fiume è abbastanza umido, la portata del travaso sarà di tre metri cubi al secondo. Al momento tutto procede regolarmente, anzi la dispersione lungo il percorso sembra essere inferiore rispetto a quella che avviene durante la normale distribuzione dell’acqua agli agricoltori.
Il trasferimento, già previsto nel piano di riparto dei volumi idrici per l’intera Regione stilato dal dipartimento Acqua e rifiuti, è stato concertato con il Servizio dighe del ministero delle Infrastrutture e con il Consorzio di Bonifica ‘Sicilia Orientale’, che gestisce anche gli ex Consorzi di Enna e Catania.
L’avvio delle operazioni é stato comunicato alla prefettura di Enna, agli organi ministeriali e locali di vigilanza e alla Protezione civile nazionale e regionale.
“Non avevamo dato – conclude il presidente Musumeci – pubblicità all’evento per evitare che si potessero svegliare ‘appetiti’ per eventuali furti d’acqua. Purtroppo, le notizie di stampa, in parte errate, e gli eccessivi allarmismi sul tema sicurezza ci hanno costretto a intervenire”.
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