“Il Comune di Trapani – scrive il Sindaco – riceve dal dissalatore di Nubia circa 40 litri di acqua al secondo per Trapani San Giovannello e 10 litri di acqua al secondo per la frazione di Salinagrande, nella quale ha sede un Centro di Accoglienza per immigrati. Nei casi di emergenza, dovuti ai continui guasti del dissalatore, ormai obsoleto, il Comune di Trapani non viene inserito nell’ambito della ripartizione delle risorse idriche e l’erogazione da parte del dissalatore viene completamente azzerata. Di contro, lo stesso Comune di Trapani deve sopperire alla mancata fornitura di acqua nella frazione di Salinagrande e, in particolare, nel centro di accoglienza per immigrati (che ospita abitualmente fra 300 e 500 persone), con una serie di manovre che consentono il vettoriamento dell’acqua proveniente dal sistema idrico di Bresciana, che l’Ente gestisce per autoconsumo, sottraendo tale fornitura al territorio comunale. Il Comune di Trapani, inoltre, attraverso lo stesso sistema idrico di Bresciana, serve la “tendopoli” di Chinisia ed il nuovo centro per accoglienza di immigrati a Milo. Sempre attraverso il sistema idrico di Bresciana, inoltre, il Comune di Trapani fornisce acqua al Comune di Favignana, al Comune di Castelvetrano, all’Aeronautica Militare, all’Aeroporto Civile di Trapani/Birgi, al Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco, alla centrale idroelettrica di contrada Favarotta, Il fermo del dissalatore, pertanto, fermo restando quanto sopra evidenziato in ordine alla fornitura idrica con il sistema di Bresciana, determina una notevole sofferenza nell’ambito del territorio comunale di Trapani, in particolare del centro storico e delle frazioni, che non ricevono acqua per tutto il periodo dell’emergenza”.
“In merito alla gestione unitaria del sistema idrico di Bresciana – scrive ancora Fazio -, si ritiene opportuno fare la cronistoria dell’affidamento della stessa al Comune di Trapani:
• Il Consiglio Comunale di Trapani deliberava nel 1969 “di assumere e tenere a proprio carico la gestione dell’acquedotto di Bresciana, curandone la regolare manutenzione ed esercizio” (delibera del Consiglio Comunale n. 8630 del 22 Febbraio 1969);
• Il Consiglio d’Amministrazione della Cassa per il Mezzogiorno con deliberazione n. 899/A del 23 Aprile 1971 stabiliva che “dopo il collaudo dei lavori le opere verranno consegnate per la gestione definitiva al Comune di Trapani, subordinatamente all’impegno da deliberarsi dallo stesso Comune, di assumere e tenere, a proprio carico, la gestione delle opere”. La stessa deliberazione prevedeva che “per l’eventuale esercizio provvisorio tra l’ultimazione delle opere ed il collaudo delle stesse, dovranno intervenire accordi diretti, attraverso la stipula di apposita convenzione, tra Eas e Comune di Trapani”;
•La Giunta Municipale, con delibera n. 1292 del 16 Luglio 1974 provvedeva all’ “approvazione dello schema di convenzione tra l’Eas ed il Comune di Trapani per la gestione provvisoria dell’acquedotto Bresciana ed autorizzazione al Sindaco alla stipula della convenzione stessa”;
• Con Decreto Ministeriale del 15 Febbraio 1977 pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana n. 77 del 21 Marzo 1977, avente per oggetto “Vincolo delle risorse idriche, a norma della legge 4 febbraio 1963 n. 129 e successive disposizioni per l’attuazione del piano regolatore generale degli acquedotti della regione Sicilia”, si stabiliva che il sistema idrico di Bresciana serviva esclusivamente il Comune di Trapani, prevedendo una fornitura in favore del Comune di Favignana, attraverso il prelievo da tre pozzi, facenti parte del sistema di Bresciana, gestiti dall’EAS;
• Con delibera del Consiglio Comunale di Trapani n. 354 del 12 Giugno 1989, veniva approvato lo schema di convenzione con l’EAS per il vettoriamento dell’acqua della falda Staglio all’Acquedotto di Bresciana per l’approvvigionamento delle isole di Favignana e Levanzo, attraverso l’allacciamento dell’acquedotto sottomarino; • Nel 2002, avendo rilevato che la gestione non unitaria del sistema di Bresciana e l’illogica conduzione dello stesso (otto pozzi venivano gestiti dal Comune, tre dall’Eas, ma l’acqua era comunque destinata al Comune di Trapani), il Comune di Trapani ha richiesto alla Regione Siciliana l’acquisizione provvisoria della gestione unitaria del sistema idrico, onde superare i punti di criticità dovuti, tra l’altro, ad una non oculata gestione dei pozzi di propria pertinenza da parte dell’EAS, che andava inevitabilmente a penalizzare l’intero sistema; • Con Decreto del Commissario Delegato per l’Emergenza Idrica in Sicilia n. 276 del 19 Settembre 2002 veniva concessa al Comune di Trapani la gestione unitaria del sistema idrico di Bresciana, in attesa dell’istituzione e dell’entrata in vigore degli ATO;
• Con Decreto dell’Assessorato dei Lavori Pubblici della Regione Siciliana del 26 Maggio 2006, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale della Regione Siciliana n. 32 del 20 Giugno 2006, avente per oggetto “Aggiornamento e revisione del piano regolatore generale degli acquedotti”, venivano individuati i territori da servire attraverso il sistema idrico di Bresciana, e precisamente, Trapani centro urbano, Favignana centro urbano, Campobello di Mazara, e quelli da servire attraverso i pozzi di Balata Inici, anch’essi di proprietà del Comune di Trapani, e precisamente, Trapani centro urbano, Trapani Ummari, Buseto Palizzolo e Erice Napola;
• Con nota prot. n. 2228 del 01/03/2006, avente per oggetto “Pubblicazione degli atti riguardanti l’istituzione di nuovi vincoli totali o parziali delle risorse idriche da destinare al Piano Regolatore Generale degli Acquedotti. Presentazione Osservazioni – opposizioni”, il Comune di Trapani richiedeva di “annullare i vincoli d’adduzione indiretta del sistema idrico Inici/Dammusi per la frazione di Napola del Comune di Erice”, impossibile, tra l’altro, da raggiungere a causa della scarsa pressione idrica, e di “annullare i vincoli di adduzione indiretta dal Sistema Idrico Bresciana per il Comune di Campobello di Mazara”;
• Con nota prot. n. 6393 del 17 Aprile 2007 l’Assessorato Regionale ai Lavori Pubblici, Ufficio del Genio Civile, in riscontro alla nota del Comune di Trapani, evidenziava, sostanzialmente accogliendo le osservazioni del Comune di Trapani, che “sono stati rilevati nel suddetto D.A. errori ed inesattezze ed è emerso altresì che ulteriori risorse idriche potranno essere vincolate per gli usi potabili, in variante allo stesso D.A.”.
La stessa nota, inoltre confermava le zone di riserva destinate all’approvvigionamento idropotabile dei Comuni di Trapani, Marsala e Mazara del Vallo, “nelle more dell’istituzione di nuove zone di riserva”. Giova ribadire che il Comune di Trapani gestisce il sistema idrico di Bresciana per autoconsumo e non può pertanto essere paragonato ad altri soggetti gestori (Eas, Sicilacque), che producono acqua per rivenderla agli Enti. Giova altresì sottolineare, che, nonostante le grandissime difficoltà sopra evidenziata, ogniqualvolta il dissalatore si ferma, per venire incontro alle difficoltà di Comuni vicini, nei casi di emergenza, il Comune di Trapani ha autorizzato il Comune di Erice a prelevare l’acqua direttamente dal serbatoio di San Giovannello (ovviamente per distribuirla a soggetti pubblici, quali scuole, ospedali, etc, poiché non potrebbe essere autorizzato ne’ giustificato in alcun modo il prelievo di acqua da parte del Comune di Erice in favore di privati, sottraendo la stessa acqua ai cittadini trapanesi, che già subiscono direttamente il fermo del dissalatore).
Inoltre, rendendosi conto delle difficoltà oggettive, il Comune di Trapani ha consegnato al Comune di Erice anche un’autobotte che gli era stata assegnata. Analoghe iniziative, quando si sono rese necessarie, sono state attuate in favore del Comune di Paceco”. Il Sindaco si sofferma anche sulle iniziative poste in essere dal Comune di Trapani in questi anni per migliorare l’approvvigionamento idrico: “il Comune di Trapani, nel corso di questi anni, ha fatto ingenti investimenti con fondi propri (frutto delle tasse dei cittadini), sia per mantenere l’efficienza del sistema idrico di Bresciana, sia per progettare la nuova condotta idrica di Balata Inici, sia per adeguare, migliorare, sostituire, ove necessario, una rete idrica colabrodo, scegliendo di utilizzare la propria autonomia finanziaria, con una seria programmazione, senza attendere finanziamenti da altri Enti, ne’ i tempi, che si sono sin da subito profilati lunghi e senza certezze, dell’ATO idrico”.
Infine, Fazio conclude affermando che “poiché è dovere di una Pubblica Amministrazione intervenire con proprie proposte, iniziative e suggerimenti, per migliorare complessivamente il territorio e la qualità della vita, si ritiene opportuno evidenziare quando segue. In diversi Comuni serviti dal dissalatore, quali, ad esempio, il Comune di Erice, vi sono pozzi, concessi agli stessi Comuni ed assegnati per la gestione, attraverso convenzioni, a soggetti privati, che ne fanno ovviamente un uso privatistico. L’acqua di tali pozzi non sarebbe potabile, ma, con un investimento di modesta entità, si potrebbero acquistare e collocare potabilizzatori, consentendo così ai Comuni di prelevare l’acqua loro concessa e distribuirla nei casi d’emergenza o immetterla in condotta qualora tale operazione sia fattibile. Analoga iniziativa potrebbe essere attuata per quanto riguarda la diga Baiata. Si potrebbe, anche in questo caso, installare un potabilizzatore ed utilizzare l’acqua, che invece oggi viene gettata via per eccedenza, eliminando in tal modo la dipendenza dal dissalatore, ormai obsoleto e non in grado di svolgere quelle funzioni per cui era stato realizzato”.
(Comune di Trapani)
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