Catania, 9 marzo 2013 – “Chiederò a tutta la deputazione catanese neoeletta di fare una battaglia unitaria per far passare la variante al progetto di raddoppio ferroviario Zurria-Acquicella nel tratto Stazione-Acquicella”. Lo ha detto Enzo Bianco durante la conferenza stampa itinerante attraverso i luoghi interessati dal raddoppio secondo il progetto approvato da Governo e Ferrovie e che, ha detto il candidato sindaco di Catania, “sarebbe una vera e propria violenza nei confronti della città”. Bianco ha annunciato inoltre che chiederà un incontro con il ministro Barca e le Ferrovie dello Stato perché sia “esaminato il progetto alternativo che prevede la realizzazione di una galleria sotterranea che attraversi le lave del 1669 e che, con il recupero del valore delle aree da dismettere, costerebbe solo 40 milioni di euro in più rispetto al progetto attuale”.
“Intendiamoci – ha precisato il candidato sindaco – non siamo certo contro il progetto, tutt’altro: si tratta di opere importantissime che daranno lavoro e sviluppo alla città e, anzi, non finiremo di ringraziare per questo accordo storico i ministri Barca e Passera e il presidente della Regione Crocetta che hanno reso possibile, finalmente, il sogno di treni veloci in Sicilia. Ma il tracciato Stazione-Acquicella, così come progettato, è inaccettabile per l’impatto negativo, urbanistico e ambientale, su una delle zone più belle della città, che durante la mia sindacatura è stata riqualificata ed è letteralmente rinata. Verrebbero distrutti palazzi settecenteschi che sorgono su aree archeologiche importanti, si arriverebbe alla cosiddetta tombatura dell’Amenano, il fiume sotterraneo di Catania, e sugli archi della Marina verrebbero montati pannelli fonoassorbenti alti ben sette metri per ridurre il rumore dei treni, destinati a passare da 70 a 270 al giorno”.
Per Bianco, dunque, “attuare il progetto così com’è oggi sarebbe un errore clamoroso” e poiché “questo non è un problema che possa avere un colore politico” è necessario coinvolgere tutti. E infatti alla passeggiata lungo il percorso dal Castello Ursino alla via San Calogero, dalla via Auteri fino alle terme dell’Indirizzo e agli archi della marina, ha partecipato una piccola folla fatta da residenti e rappresentanti di associazioni e ordini professionali, come quello degli Architetti e l’Ance, l’associazione costruttori, ma anche Fai, il Fondo italiano per l’Ambiente, Italia nostra, Gar, Gruppo azione risveglio, Garden e Aif e tanti consiglieri del Comune di Catania e delle Circoscrizioni. Ossia, come ha sottolineato Bianco, “un pezzo rilevante della città, che si impegna con passione ed è deciso a impedire che un’opportunità non si trasformi in uno scempio”.
Nel corso dell’incontro, il presidente dell’Ance di Catania Nicola Colombrita ha spiegato ai giornalisti come “l’idea di Bianco di una battaglia unitaria consentirebbe di far cambiare idea alle ferrovie. Sono queste, infatti, a sostenere che sarebbe impossibile realizzare il nuovo progetto per lotti. Invece questo non è vero. Inoltre, se si scegliesse un percorso alternativo, non si allungherebbero i tempi come sempre accade quando si deve operare su una infrastruttura che deve continuare a lavorare”.
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