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di redazione
Non ha condiviso l’appoggio degli autonomisti alla candidatura di Miccichè. Per questo motivo si è dimesso il vicepresidente della Regione Massimo Russo. Lo ha annunciato lo stesso esponente del governo siciliano che ha dichiarato di aver concluso definitivamente l’esperienza politica. Russo, ex magistrato antimafia chiamato dal presidente Raffaele Lombardo fin dal suo primo governo alla guida dell’assessorato alla Salute in qualità di “tecnico”, si è impegnato nella difficile opera di ripianare il deficit della Sanità attraverso un piano di rientro e una riforma che è stata molto osteggiata. Adesso chiederà al Csm di tornare a fare il magistrato. Intanto nel centrosinistra, Ninni Terminelli lascia il Pd, e con lui il suo movimento Prospettiva politica. L’ex segretario di Palermo, nonché già coordinatore provinciale dei Ds e figura storica della sinistra in consiglio comunale, sbatte la porta e se ne va con una lunga lettera invita a Pierluigi Bersani. Una missiva dai toni particolarmente duri, in cui Terminelli definisce il Pd ‘la più grande delusione della propria storia politica, un partito diventato, specie in Sicilia, una spa di stampo feudale, ridotto a Palermo ad un coordinamento di comitati elettorali’. In pratica, Terminelli che contesta l’alleanza di Rosario Crocetta con l’Udc, definisce il Pd la nuova democrazia cristiana. A lasciare il proprio partito è anche Fabio Mancuso, esponente nel Pdl che sarebbe vicino al sostegno di Gianfranco Miccichè. E a seguirlo ci potrebbero essere anche altri deputati. ‘ il partito ha perso il popolo ‘ ha detto Mancuso ‘ e della libertà ne fa carta straccia’. Nel frattempo arriva il primo sondaggio sulle elezioni regionali. Il dato più evidente e credibile è che al momento, a vincere sono gli indecisi con oltre il 45%. Poi segue Nello Musumeci con il 28%, Rosario Crocetta con il 26% e Gianfranco Miccichè 22%. Si rileva comunque una buona affermazione, almeno virtuale, del Movimento Cinque Stelle che candida Giancarlo Cancelleri e che raggiungerebbe l’11% dei consensi. Infine con il 7% c’è Claudio Fava, candidato della Sinistra, ma i maggiori cambiamenti potrebbero registrarsi proprio in questa aria, con l’Italia dei Valori che potrebbe sostenere Fava o proporre un nuovo nome, come quello di Antonio Ingroia che ieri rispondendo alle domande dei giornalisti ha dichiarato che comunque, non si candiderà sotto le bandiere dei partiti, ma per adesso ‘ dice il magistrato palermitano ‘ non ci sono le condizioni per una mia disponibilità. Insomma, una situazione ancora in evoluzione, che non può essere prevista con i sondaggi, che rilevano sopratutto la sfiducia dei siciliani verso la politica. La metà dei cittadini intervisti infatti ha dichiarato che non andrà votare o che non ha ancora deciso a chi dare il proprio consenso. Una percentuale altissima che potrebbe riservare sorprese al momento della chiusura delle urne.
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