“I moduli di accettazione dei candidati sono conformi alla legge regionale 29 del ’51”.
E’ quanto dichiara all’Ansa l’ufficio elettorale della Regione siciliana, dopo il panico che si era diffuso tra i candidati nelle ultime ore, per un errore nel modello di accettazione delle candidature. Un errore non solo formale, ma sostanziale, che si pensa possa comportare la cancellazione dalle liste di quei candidati che, anche solo in buona fede, non hanno dichiarato di non avere compiuto alcuni reati previsti dal codice penale. Il candidato, infatti, all’atto dell’accettazione della candidatura, deve dichiarare di non trovarsi nelle condizioni di incandidabilità prescritte dalla legge Severino.
La legge Severino, tra le condizioni di incandidabilità, prevede reati penali non contenuti nella legge 55 del ’90. Dal confronto delle due norme, emerge che nella legge del ’90 non vengono previste come causa di incandidabilità i reati individuati in piu’ di 9 articoli del codice penale previsti come condizioni di incandidabilità dalla legge Severino. Le condizioni di candidabilità previste dalla Severino sono più restrittive rispetto a quelle della vecchia norma.
Si tratta di non essere incorsi in alcune tipologie di reati contro la pubblica amministrazione. Come ad esempio: istigazione alla corruzione, abuso d’ufficio, rivelazione e utilizzazione di segreti d’ufficio. E ancora, interruzione di un servizio pubblico da parte dei capi o promotori, sottrazione o danneggiamento di beni sottoposti a sequestro penale e traffico di influenze illecite (vedi caso Consip).
Le disposizioni della legge Severino sulle incandidabilita’, come recita l’art.14, si applicano anche alle Regioni a statuto speciale. Per l’ufficio elettorale, anche se nei moduli non si fa riferimento alla legge Severino, “non significa che le norme nazionali non si applichino in Sicilia”. “Non potevamo fare riferimento che alla norma regionale – aggiunge l’ufficio – anche se non è stata adeguata alla legge Severino”. Sul panico che si è diffuso tra i candidati che si interrogano se dia necessario presentare una autocertificazione integrativa, l’ufficio elettorale commenta: “I moduli non si presentano alla Regione ma nei Tribunali, saranno loro a decidere”.
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