Non è solo l’Italicum a scatenare polemiche ma anche il sistema elettorale adottato dalla Regione Toscana che secondo molti osservatori sarebbe stato “cucito su misura” per le esigenza del PD locale.
Nel mirino soprattutto il listino bloccato “segreto” che, secondo la sinistra di “Sì Toscana” è una “legge incostituzionale”. Uno stratagemma nato dal Patto del Nazareno “toscano” che non permetterebbe agli elettori di scegliere i propri candidati e spianerebbe la strada a eventuali impresentabili delle varie liste.
Quello che ormai è conosciuto come Toscanellum, dà la possibilità a ogni singola lista di presentare, in aggiunta ai candidati delle varie circoscrizioni che dovranno sgomitare per raccogliere le preferenze in vista di un seggio in consiglio regionale, anche una mini lista bloccata con un massimo di tre nomi.
Non solo ma i nomi dei “Privilegiati” oltre ad avere la precedenza sugli altri candidati della stessa lista, non appariranno sulla scheda per cui si arriverà al paradosso che i candidati più votati dai cittadini saranno scavalcati da uomini (o donne) misteriosi, magari anche di dubbia credibilità. Insomma non solo nominati, ma anche invisibili. Questa circostanza si verificherà in tutte le liste che non supereranno il 7% dei voti dove i seggi conquistati andranno tutti ai candidati “fantasma”.
Insomma dopo il Porcellum che come non tutti sanno è nato proprio in Toscana, la terra di Dante e di Renzi (scusate l’accostamento un po’ blasfemo) dà vita ad un altro pastrocchio che consente alla casta di rigenerarsi e superare indenne le finte rottamazioni.
Il concetto viene esplicitato da Tommaso Fattori, uno dei candidati alla Presidenza della Regione: “In questo modo non si dà à l’opportunità al cittadino di esprimere le proprie preferenze. Chi mette la croce su un preciso candidato non sa, in realtà, che sta dando il suo voto anche e soprattutto ad altre persone che, magari, non avrebbe mai votato. Questo perché il listino bloccato, o regionale, non è visibile sulla scheda elettorale”.
Dello stesso parere anche il candidato del Movimento 5 Stelle, Giacomo Giannarelli: “Non presentiamo il listino – spiega – Siamo sostenitori della democrazia diretta e trasparente e questo è tutto il contrario”.
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