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Elezioni politiche 2013: gli scrutatori ”raccontano” gli elettori

di Barbara Giangravè

Palermo, 26 Feb. – Stremati – anche loro, come noi – ma per motivi diversi. Gli scrutatori delle elezioni politiche 2013 hanno alle spalle due giorni trascorsi ai seggi elettorali. E poche ore di sonno accumulate. In questo caso, proprio come noi.

All’alba del terzo giorno, abbiamo cercato di rintracciarne alcuni per farci raccontare il folclore che alcuni seggi elettorali, a Palermo, non smettono mai di offrire. Hanno accettato di raccontarci gli episodi più curiosi e di rivelarci in quali quartieri si sono svolti, ma hanno chiesto di mantenere l’anonimato.

La prima ha lavorato come scrutatrice alla scuola elementare Sunseri di via Titone, parallela di corso Calatafimi.

“Questo non è esattamente un quartiere di scienziati – ci ha detto – ma ho notato, con commozione, la partecipazione al voto degli elettori più anziani e, invece, l’assenza di giovani dai 20 ai 30 anni. Uno di loro, addirittura, a 26 anni, si è presentato al seggio senza sapere cosa fare e ha ammesso candidamente che era la prima volta che votava”.

Stessa scuola e stesso seggio, la scrutatrice ci riferisce, amaramente divertita di un signore che, dopo essere entrato in cabina elettorale ha chiesto, ad alta voce: “Ma unni schifiu è?”.
Evidentemente, non riusciva a trovare il simbolo…

Il secondo era segretario di seggio alla scuola elementare Nazario Sauro di via Amedeo d’Aosta, nel quartiere Settecannoli, vicino Brancaccio.

“Un signore, dopo avere votato, ha detto: …’su tutti fagni! U sapiti a cu puittassi io? A Totò u cuittu” – ci ha rivelato – “Poi, forse perché ha notato il mio sguardo inorridito, ha aggiunto che stava scherzando…”.

Quasi sulla stessa lunghezza d’onda del 26enne che votava per la prima volta nella sua vita, anche nel seggio di questo ragazzo, una ragazza che – per la prima volta nella sua vita poteva votare anche per il Senato – quando si è vista consegnare le due schede ha domandato: “Ma picchì, chi cancia tra chista e chista?”.

Il terzo era scrutatore alla scuola elementare Manzoni di via Parlatore, traversa della più centrale via Dante.

“Per poco meno di 150 euro sono stato bloccato in questa scuola per 48 lunghe ore. Questo è un quartiere strano, in cui convivono elementi della cosiddetta ‘Palermo bene’ e personaggi… come dire… più popolari – ci ha spiegato – Ma sono convinto che per tutti, indifferentemente dalla classe sociale e dal livello culturale, il voto continua a essere solo merce di scambio. Del resto, io sono qui per guadagnare quello che non riuscirei a portare a casa neanche in un mese. O quasi”.

Barbara Giangravè

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