di redazione
Come volevasi dimostrare. Dopo i soldi da Roma arriva anche la schedatura preventiva degli immigrati. Il tavolo politico del centrosinistra ha deciso oggi di far votare gli immigrati solo dopo una pre-registrazione. E’ l’ennesima prova che i partiti, lungi dal considerare le primarie di Palermo un’occasione di vera e libera consultazione dell’elettorato, vogliono in ogni modo condizionarne il risultato. Non bastava il sostegno politico ed economico alla campagna del “candidato ufficiale del partiti”, Rita Borsellino. Oggi, in corsa, tutti i partiti della sinistra hanno deciso di cambiare le regole di accesso alle primarie da parte dei cittadini immigrati. Non bastano più il permesso di soggiorno e la carta di identità – come è stato in tutte le altre consultazioni in Italia, per ultima Genova – non basta il gazebo “dedicato”, che di per sé sarebbe più che sufficiente per evitare il rischio di voti multipli. Adesso i partiti della sinistra hanno deciso che gli immigrati devono anche farsi schedare preventivamente e possedere il permesso di soggiorno da più di un anno. Neanche la Lega poteva fare una cosa simile. Le primarie, da strumento di partecipazione e di inclusione, diventano strumento di esclusione e di discriminazione, con conseguenze pesantissime sul profilo politico della coalizione anche a livello nazionale. Cambiare le regole mentre una partita è in corso è un atto illegittimo, inammissibile in qualunque competizione. Le regole si stabiliscono e si comunicano prima, per dare modo e tempo a tutti di lavorare e organizzarsi al meglio. E quanto agli effetti di questa nuova norma: come si può pensare che migliaia di cittadini immigrati possano recarsi, nei pochi giorni che ormai precedono le primarie, presso un unico punto di registrazione, aperto solo tra le 16 e le 20, ovvero durante la fascia oraria lavorativa (escludendo pure le domeniche)’ Semplice: è impossibile. Alla luce di tutto questo, l’intera operazione assume i toni di un atto di “ostruzionismo”, che contraddice in maniera clamorosa gli stessi principi di democrazia partecipata e di rispetto sociale propri del centro-sinistra. Quanto potrà riconoscersi un elettore di sinistra in un partito che attua simili norme’ Ma il dubbio alla fine viene. Che sia bastato vedere i rappresentanti delle comunità tamil e ghanese sul palco della mia manifestazione pubblica, sabato scorso, per far scattare questa nuova ‘regola ad personam” I partiti hanno deciso che deve vincere Rita Borsellino, ma in questo modo rischiano di ottenere l’esatto contrario. Gli immigrati non appartengono a nessun candidato, non sono né miei, né di Ferrandelli, né della Borsellino o della Monastra. Questa battaglia va in difesa del loro diritto di partecipare al voto. Un voto che è una ricchezza per la comunità locale e che andrebbe facilitato e difeso, non ostacolato. Altre soluzioni erano praticabili per controllare il flusso degli stranieri, ipotesi non discriminatorie e non ostruzionistiche. Che però non sono state prese in considerazione dal comitato organizzativo delle Primarie. Noi andremo avanti, con le nostre battaglie, i nostri principi e l’impegno per la nostra città. Convinti che alla fine i cittadini premieranno il coraggio e la libertà.
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