Elezioni Palermo 2012, Faraone: “Io candidato senza appoggio di nessun partito”

Davide Faraone

Confronto a quattro, a palazzo delle Aquile, Aula Rostagno. Ospiti i candidati a sindaco delle Primarie di Palermo. L’evento era organizzato dall’ENDE, Associaizone Nazionale Elettrici Donne.

Davide Faraone

di redazione

Confronto a quattro, a palazzo delle Aquile, Aula Rostagno. Ospiti i candidati a sindaco delle Primarie di Palermo. L’evento era organizzato dall’ENDE, Associaizone Nazionale Elettrici Donne. Ho parlato di queste Primarie e del fatto che la mia candidatura non ha l’appoggio di nessun notabile, di nessuna dirigenza, di nessun partito. Un fatto che mi rende libero e che mi dà la forza di denunciare quello che non condivido, di non promettere poltrone a nessuno, di non essere succube dei poteri forti. E’ un viaggio molto duro per chi sceglie di camminare da solo, con l’unico supporto dei cittadini. Ma è un viaggio onesto e coraggioso. L’unico possibile, per me. Mi hanno chiesto il perché di quello slogan che connota la mia campagna da mesi:  “La città prima di tutto. Bella, semplice e coraggiosa”. Ma Palermo è tutto, fuorchè una città semplice. Giusta osservazione. Quell’aggettivo, però, lo consideto un auspicio, un obiettivo: quella che vogliamo è una città vivibile, attraversabile, a portata di “persona”. Una città la cui macchina amministrativa non sia una trappola ma un servizio. Una città che si trasformi in un luogo da progettare, quotidianamente,  essendo veramente “comunità”. Pochi aiuti arriveranno da Roma nei prossimi mesi. La crisi è una morsa che stringe e che non allenterà la presa a breve giro.  Chiediamo supporto, allora, agli imprenditori, alle molte aziende di qualità che operano sul territorio, a quelle giovani e a quelle consolidate. Aziende che rappresentano una forza straordinaria per la collettività e che dobbiamo noi per primi sostenere, agevolando, per esempio, le procedure per l’avvio di nuovi progetti imprenditoriali. Una sana cooperazione tra l’amministrazione pubblica e i cittadini, i lavoratori, i professionisti, gli imprenditori, gli intellettuali: è questa la strada che voglio perseguire. Le cose non le cambia una persona sola, ma una squadra. Purchè sia coesa e creda nella forza delle idee.