Elezioni: la giornalista Rossella Puccio scende in campo ‘sognando Palermo’

Ai miei Vicini di città: Sognando Palermo  Il mio amico Giuseppe me l’ha chiesto: “Rossella perchè?”

di redazione

Riportiamo la lettera che la giornalista Rossella Puccio ha scritto ai suoi concittadini palermitani, motivando la sua candidatura.

Ai miei Vicini di città: Sognando Palermo.  Il mio amico Giuseppe me l’ha chiesto: “Rossella perchè?” Ma questa domanda, che nasce da un ragazzo della mia stessa età, un professionista che ogni giorno si scontra e incontra con una Palermo di cui ‘racconta’ bellezza e declino, la conoscevo già, perché è la stessa che mi sono posta anch’io. In questi mesi e soprattutto in queste ultime settimane mi sono spesa per appoggiare Fabrizio Ferrandelli, che ritengo debba occupare il posto che la città merita, e non viceversa, come molti credono. A queste stesse persone ho parlato di quelli che sono i punti che a mio parere dovrebbero essere centrali nella politica di questa città, senza il timore di essere impopolari, soprattutto non cedendo alla tentazione delle ‘promesse da banco’. Ecco perché, caro Giuseppe, mi è stato chiesto: “Se lo credi possibile, perché allora non le porti avanti tu, queste idee?”. Un invito, ma anche una bonaria provocazione, che a meno di venti giorni dalle elezioni sembra una sfida. Ma l’altra domanda che mi sono posta e che faccio anche a tevoi è: Perché non contribuire in prima persona a questo cambiamento? Palermo è una città difficile d’amare, ma è anche impossibile non amarla. Fasciata agli ossimori che si muovono tra le sue strade, in cui amore e disperazione si alternano senza sosta affamandoti di normalità, ha bisogno di impegno, come una mano tesa a recuperarne l’anima svilita da troppi anni di indifferenza e disamore.

{jumi [code/google200x200.html] } A molti è nota la mia lotta all’anti-politica, alla partitocrazia, al disimpegno politico e civile, alla politica come mestiere e, spesso, come occupazione prolungata di una poltrona, quasi per ‘usucapirne’ la proprietà. Il problema, a Palermo, come spesso in Italia, è il ‘voto di pancia’, quello dato per una promessa ‘venduta’ bene, o per quel ‘dovere’ familiare. So che alcune delle risposte che riceverò saranno: “Ah ma io il voto l’ho già ‘impegnato’ per mio fratello… per mio cugino… per il figlio di un vecchio amico d’infanzia, bravissima persona…”. Quando ‘i vari ed eventuali’ sono venuti da me a chiedermi ‘appoggio’ prima che accettassi di candidarmi, sono stata io a chiedere perché, e la risposta mi ha fatto sorridere, d’amaro naturalmente: “Perché è una brava persona e noi gliel’abbiamo promesso…”. Ma essere una ‘brava persona’, o una ‘persona nota’ per una visibilità che esula dall’impegno civico e civile, può bastare?

Credo che una Palermo come la desideriamo, e come merita di essere, sia possibile. Per questo ho deciso di accettare l’invito a candidarmi nella lista di SEL, ‘Palermo per Ferrandelli con Vendola, come consigliere comunale di Palermo, perché credo in quella semplice frase che spesso ho riproposto: “Se desideri il cambiamento, sii il cambiamento” (la frase originale di Gandhi dice: “Sii il cambiamento che vuoi vedere avvenire nel mondo”). E io lo indosso ogni giorno, lo spolvero sulle parole e le azioni che mi trascinano tra le strade reali quanto in quelle virtuali, come questa. Per la stessa ardente ragione che mi ha animata in questi anni denunciando, attraverso la mia penna e la mia macchina fotografica, le degenerazioni di questa città che amo profondamente, raccontando la Palermo che in pochi conoscono con la mia trasmissione ‘Storie di Sicilia’, perché esiste una città invisibile che attraversiamo e ignoriamo ogni giorno, di cui siamo costretti, o abituati, a conoscere solo le brutture, che ha un disperato bisogno non di essere ricordata, ma di essere ri-costruita, insieme…

Sogno una Palermo ‘a colori’, delle diversità, dei diritti, delle idee e dei progetti.Sogno una Palermo a misura di cittadino, ma ancor di più a misura di uomo e donna, di ogni età, sesso, orientamento sessuale e religioso. Una Palermo a misura di animale. Perché è dal confronto della diversità che nasce  la costruzione e la grandezza, quella che secoli fa fece di Palermo una terra ‘Felicissima’.

Palermo è possibile, io ci credo. E non elemosinerò voti o consensi, ma vi parlerò dei modi in cui ritengo che tutto questo possibile possa accadere: Vi invito a leggere quali siano le mie idee e i progetti di cui mi sono occupata. Vi invito a riflettere sull’importanza del Vostro voto, che è come una chiave capace di aprire le porte del Palazzo comunale. Ad entrarvi, Ve lo dico da cittadina che ama la propria città, dovrebbe essere chi conosce davvero i vicoli, le strade, le anime di Palermo e può davvero con impegno e serietà lavorare per recuperarla.
Se posso: chiedete alle persone che Vi ‘chiedono’ il voto di raccontarVi uno dei loro progetti, un’idea, fattibile, per Palermo.

Decidere viene dal latino de-caedere: recidere, tagliare via. Decidere significa scegliere qualcosa e tagliare fuori il resto, scegliere una direzione, imboccare una strada. Se i voti non saranno abbastanza per consentire la mia elezione a consigliere comunale, avrò comunque lavorato e dato il mio modesto contributo per un progetto politico nuovo e più vicino alla gente e alla città, che non smetterò di sostenere. Un progetto che merita fiducia, come le persone che lo stanno portando avanti, e che stimo.

In bocca al lupo alla città. Vi ringrazio per il tempo dedicatomi.

Un abbraccio,
Rossella Puccio