Il candidato sindaco Lagalla è lo stesso che, per quasi sette anni, ha esercitato ruoli di governo alla Regione siciliana? È quello che ha fatto l’assessore in Sicilia mentre il presidente che lo aveva nominato, Totò Cuffaro, veniva rinviato a giudizio per rapporti con la mafia? È lo stesso che ha elargito milioni di euro alla sanità privata facendo chiudere diversi reparti degli ospedali siciliani? È lo stesso che ha fatto l’assessore alla scuola contribuendo a raggiungere il record europeo della Regione col più basso tasso di tempo pieno? È lo stesso che ha attuato il licenziamento di massa dei docenti della formazione professionale?
L’assessore Lagalla si dà arie da mago ma c’è da preoccuparsi se intende risolvere i problemi di Palermo come ha affrontato quelli della Sicilia.
Lagalla non può nascondersi dietro un finto civismo e l’aura della professionalità: le sue esperienze di governo in Sicilia confermano che Palermo ha bisogno del profilo e delle competenze di Franco Miceli.
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