Elezioni Europee 2019. Il 26 maggio si tornerà alle urne per votare i deputati del nuovo Parlamento europeo. Nel frattempo, i lavori dell’ottava legislatura del Parlamento europeo uscente si sono conclusi il 18 aprile 2019 ed i negoziati in corso con gli Stati membri sono stati sospesi.
Verranno eletti 751 deputati a rappresentanza di oltre 500 milioni di cittadini che vivono nei 28 Stati membri. Nonostante il recesso del Regno Unito dall’UE, a seguito dell’accordo raggiunto nel corso del Vertice speciale europeo del 10 aprile, la data della Brexit è stata fissata al 31 ottobre o prima. Ciò significa che il Regno Unito sarà legalmente obbligato a partecipare a queste elezioni europee.
Ogni paese stabilisce le proprie modalità elettorali. L’età del voto è fissata a 18 anni, salvo in Austria dove si vota a 16 anni. Invece ci vogliono 25 anni per candidarsi. I seggi sono ripartiti in base alla popolazione di ciascuno Stato. I deputati europei sono raggruppati per affinità politiche e non per nazionalità. I deputati europei una volta eletti dividono il loro tempo tra le loro circoscrizioni elettorali, Strasburgo – dove il Parlamento europeo si riunisce in seduta plenaria 12 volte all’anno – e Bruxelles, dove partecipano a ulteriori tornate, nonché a riunioni di commissione e dei gruppi politici.
Già da lunedì, i nuovi deputati eletti avvieranno i negoziati per la costituzione dei gruppi politici. Attualmente ne sono presenti 8. Per costituire un gruppo politico sono richiesti almeno 25 membri e almeno un quarto degli Stati membri deve essere rappresentato all’interno del gruppo.
L’Italia che è tra gli Stati membri fondatori, aderendo al Trattato di Roma, potrà eleggere 73 deputati europei.
Nelle ultime elezioni del 2014, si è visto il prevalere su tutti, di due gruppi politici, il PPE Gruppo del Partito Popolare Europeo (Democratici-Cristiani), a cui ha aderito Forza Italia e il S&D – Gruppo dell’Alleanza Progressista di Socialisti e Democratici, al cui interno troviamo i deputati del Partito Democratico, che risultò essere il primo partito alle ultime elezioni.
Per quanto riguarda la Sicilia, nelle ultime elezioni ha eletto otto deputati europei in rappresentanza di tutte le isole. Le condizioni economiche dell’isola la collocano agli occhi dell’Europa tra le regioni meno sviluppate dell’UE, con un PIL pro-capite intorno al 60% della media europea. La città che ha senz’altro beneficiato di più dei fondi europei è stata Palermo che ha potuto finanziare importanti lavori strutturali come il sistema tramviario.
La lista dei progetti finanziati
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