Editoriale: Quel palo maledetto nega i tre punti al Catania

Pensare che una settimana di allenamenti, tatticismi, tensioni, conferenze e dibattiti su come frenare l’avanzata del Napoli, siano state del tutto vanificate al 1’ per una espulsione sacrosanta comminata al rossazzurro Alvarez, rende tutto incredibilmente deprimente.

 

di Daniele Urzi

 

Pensare che una settimana di allenamenti, tatticismi, tensioni, conferenze e dibattiti su come frenare l’avanzata del Napoli, siano state del tutto vanificate al 1’ per una espulsione sacrosanta comminata al rossazzurro Alvarez, rende tutto incredibilmente deprimente. I tifosi rossazzurri hanno vissuto con un’attesa spasmodica questa partita, pensando che tra le “mura amiche” si poteva tornare a vedere quel calcio spettacolare che il Catania regala da un anno a questa parte a questa tifoseria. Invece no, uno “scriteriato” Alvarez ha pensato bene di farsi espellere dal sig.Bergonzi, regalando 90’ di sofferenza ai tifosi e ai compagni, abili nel portare a casa un punto che equivale ad una vittoria. Sì, proprio una vittoria sfumata, mancata proprio nei minuti finali quando “El Papu” Gomez vede il suo tiro infrangersi sul palo esterno, per la felicità dei tifosi napoletani. La partita ha messo in evidenza il carattere forte di questa squadra, che nelle difficoltà ha sempre dato il meglio di sè, al cospetto di un Napoli, che non al top della condizione fisica nei suoi uomini cardine, ha impattato contro un muro difficile da arginare.  Dopo l’espulsione il Catania ha dovuto stravolgere i meccanismi di gioco e arroccarsi in difesa sperando nelle ripartenze di Gomez e nella finalizzazione di Bergessio. Maran per un momento avrà pensato al peggio, vedendo la squadra in inferiorità numerica contro un Napoli voglioso di portare a casa i tre punti e la prima vittoria al Massimino da quando le due squadre militano in Serie A.

Bravo Maran

Tolto Barrientos per Bellusci e sistemato di nuovo l’assetto a quattro nella linea difensiva , la manovra offensiva del Catania, si affidava ai piedi di Lodi e Almiron. L’inserimento di Izco e Castro nel secondo tempo, sono stati segnali importanti lanciati dal tecnico, che vedendo un Napoli che cercava in maniera confusa e troppo elaborato la via del gol, ha pensato che potesse far male in contropiede.  Il Catania poteva anche vincerla la partita, ma un super De Sanctis, ha detto che oggi il Napoli pur non giocando bene non poteva uscire sconfitto contro una squadra in inferiorità numerica. Evanescenti Cavani e Pandev, l’inserimento di Insigne ha dato più brio alla manovra offensiva azzurra, che ad un certo punto schierava quattro punte(Insigne,Vargas,Cavani,Pandev) e Hamsik. La prova da 10 e lode della retroguardia rossazzurra, di marca Maran, è stata la vera ciliegina sulla torta di una partita iniziata con la sofferenza e finita con la beffa di non aver portato a casa tre punti che potevano starci per l’anima e la voglia messa in campo dal Catania.