ECONOMIA:ARMAO,RISANAMENTO E RINEGOZIAZIONE PER USCIRE DALLA CRISI
“Grazie all’azione di risanamento
avviato dalla Regione e riconosciuta dallo Stato, abbiamo
raggiunto l’intesa sul patto di stabilita’, che ha consentito di
utilizzare alcuni spazi finanziari per e…
di redazione
“Grazie all’azione di risanamento
avviato dalla Regione e riconosciuta dallo Stato, abbiamo
raggiunto l’intesa sul patto di stabilita’, che ha consentito di
utilizzare alcuni spazi finanziari per evitare l’interruzione dei
pagamenti ed il caos della Sicilia, e riaperto il confronto, dopo
oltre quarant’anni di tentativi andati a vuoto, sull’attuazione
delle norme finanziarie dello Statuto (artt. 36,37 e 38)”.
Lo ha detto l’assessore regionale per l’Economia, Gaetano Armao,
alla presentazione del 23′ Rapporto Sud della Fondazione
Curella-Diste Consulting questa mattina all’Aula Magna della
Facolta’ di Economia dell’Universita’ di Palermo.
“La Sicilia – ha detto – ha vissuto per oltre un decennio al di
sopra delle proprie possibilita’, ed a seguito delle manovre di
contenimento della spesa ha riportato quest’anno la spesa corrente
ai livelli raggiunti all’inizio degli anni 2000, e cio’ sia per
stanziamenti (11.790 md per il 2012 a fronte di 11.015 md del
2000), che per pagamenti (9.129 md del 2011 contro 9.587 md del
2001). Anche se occorre tener presente che nel contesto di crisi
recessiva di forte contrazione dell’economia e del mercato del
lavoro (Pil -3,4 nel 2012 e -1,6 nel 2103) le quattro manovre
effettuate nel 2010 e nel 2011 e approvate dal precedente e
dall’attuale Governo hanno un impatto complessivo sul Pil piu’
pesante nel Mezzogiorno rispetto al Centro Nord (effetto
depressivo sul PIL nel 2012 dell’1,1% di cui pero’: 8 decimi di
punto nelle regioni centro settentrionali e 2,1 punti percentuali
in quelle meridionali). L’impatto delle manovre al Sud ricade per
il 75% sulla dinamica degli investimenti (causa i tagli operati al
Fondo per le aree sottoutilizzate-FAS) e determina il calo del Pil
di 1,7 punti percentuali sui complessivi 2,1 punti”.
“Pur senza metterne in dubbio la necessita’ – ha proseguito Armao
– non possono essere tuttavia sottaciuti alcuni ‘effetti
distorsivi’ dell’applicazione aritmetica del patto di stabilita’
ad una Regione ad autonomia differenziata del Mezzogiorno con un
diffuso disagio economico e gravi ritardi infrastrutturali. Per la
Regione, in aggiunta alle previsioni delle precedenti manovre, con
le ultime iniziative legislative del Governo Monti, nel triennio
2012-14 il Patto di stabilita’ pesa per oltre 1,3 md nel 2012
(limitando per l’anno in corso a 5,2 md i pagamenti, soltanto lo
scorso anno ammontanti a 6,7 md). Con questi saldi nel 2014, con
esclusione della Sanita’, su un bilancio di 27 miliardi, si
potranno effettuare pagamenti per 4,6 miliardi che, al netto di
stipendi, pensioni e restituzione del debito, riduce a 1,8
miliardi le risorse disponibili per far tutto il resto, compresi
investimenti e cofinanziamento della spesa europea (che dovrebbero
crescere). Ricorrendo ad una metafora, e’ come chiedere ad un
pilota di pigiare contemporaneamente freno ed acceleratore: gli
effetti di paralisi sulla trazione sono gli stessi di quelli ai
quali assistiamo sulla finanza regionale e locale”. (segue)
fing
161345 Ott 12 NNNN