“Sul piano quantitativo – ha
proseguito l’assessore – va ricordato che l’articolo 15 della
legge finanziaria regionale del 2010 ha introdotto un limite
preciso all’indebitamento regionale prevedendo che l’importo
complessivo delle quote di ammortamento, per capitale e interesse,
dei mutui e delle altre forme di indebitamento in scadenza
nell’esercizio, non possa comunque superare il 25 per cento
dell’ammontare complessivo delle entrate tributarie non vincolate
della Regione e a condizione che gli oneri futuri di ammortamento
trovino copertura nell’ambito del bilancio pluriennale”.
Il debito della Regione siciliana, come si evince dai dati del
Bollettino, ha una consistenza sostenibile in considerazione della
dimensione del bilancio regionale, e risalente alle gestioni
finanziarie dello scorso decennio. Ed, analogamente a quanto
accade per la gran parte delle altre Regioni italiane, e’ dovuto
alla copertura delle passivita’ pregresse relative al settore
sanitario.
Nell’ottica della trasparenza, dell’informazione e della
partecipazione attiva dei cittadini-contribuenti il Bollettino
riporta online, e con un’esposizione estremamente chiara,
l’andamento dei mercati finanziari, le informazioni sullo stock e
sulla composizione del debito, le controparti dei contratti e i
derivati che assistono le operazioni di finanziamento.
Questo primo numero del Bollettino evidenzia oltre l’entita’ della
passivita’ di circa euro 4,6 miliardi, da correlare ad una massa
finanziaria che ogni anno movimenta circa euro 27 miliardi in
entrata e in uscita, anche altre importanti informazioni
qualitative. Come ad esempio che la natura delle controparti del
debito a carico della Regione e’ istituzionale essendo
rappresentata per il 94% dal Ministero dell’Economia e delle
Finanze, Cassa depositi e prestiti e Banca europea per gli
investimenti e che la componente a tasso fisso rappresenta l’83,4%
dell’esposizione debitoria.
Per quanto riguarda i derivati, l’assessorato ha avviato la
gestione attiva di tali posizioni mediante una serie di incontri
di confronto con tutte le banche controparti delle operazioni in
essere, nell’ottica della semplificazione delle clausole
contrattuali e del perseguimento del massimo risparmio, anche
attraverso forme di rinegoziazione che consentano di realizzare un
risparmio per il pubblico erario. Entro la fine dell’anno
potranno raggiungersi i primi risultati in tal senso e di questi
sara’ data informazione nel prossimo Bollettino.
“L’ineludibile risanamento avviato dal Governo regionale – ha
concluso Armao – punta ad un deciso recupero di credibilita’ della
Sicilia non solo sul piano contabile e finanziario, ma soprattutto
istituzionale. Solo con i ‘conti in regola’ la Sicilia potra’
affrontare il difficile cammino di uscita da una grave crisi
economica mondiale ed essere cosi’ protagonista della ripresa del
nostro Paese, pur di fronte a sopravanzare di un federalismo
fiscale che proprio perche’ ormai incerto e privo dei necessari
supporti perequativi, non puo’ essere officiato da alibi di
presidii di privilegio e di mala amministrazione ormai certamente
abbandonati”. (fine)
fi
171617 Ott 11 NNNN
(Regione Sicilia)
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