Cronaca

Economia del mare, opportunità di sviluppo per Palermo e la Sicilia

Economia del mare.  Le vie del mare costituiscono degli asset fondamentali per lo sviluppo del territorio palermitano e regionale. Questo il tema al centro dell’incontro sull’Economia del mare organizzato da Intesa Sanpaolo, in collaborazione con SRM (centro studi collegato al Gruppo Intesa Sanpaolo), tenutosi stamane presso la sala convegni di Intesa Sanpaolo in via Cusmano.

Ad aprire l’evento, nel quale è stata presentata la 5° edizione del Rapporto “Italian Maritime Economy” di SRM, i saluti del sindaco di Palermo Leoluca Orlando e del Magnifico Rettore dell’Università di Palermo Fabrizio Micari.

A seguire i dati del report sono stati illustrati da Alessandro Panaro, responsabile dell’Area Maritime & Mediterranean Economy di SRM, ed approfonditi da Pierluigi Monceri, direttore regionale Lazio, Sardegna e Sicilia Intesa Sanpaolo, Alessandro Albanese, presidente della Camera di Commercio di Palermo ed Enna, Pasqualino Monti, presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare di Sicilia Occidentale e Mauro Nicosia, presidente Confetra Sicilia.

Il Rapporto ha evidenziato la crescita dei porti italiani grazie alla componente sempre più significativa della componente internazionale del trasporto marittimo. Nello Shortsea Shipping siamo sempre leader nel Mediterraneo.

In particolare, il focus di SRM ha messo in evidenza il ruolo che il sistema marittimo e portuale di Palermo e dell’Autorità di Sistema Portuale della Sicilia Occidentale nel suo insieme svolge per la crescita del territorio e ha sottolineato quali sono in prospettiva i nuovi driver da sviluppare per far sì che lo scalo sia sempre più protagonista con investimenti infrastrutturali e l’attrazione di investimenti imprenditoriali.

Economia del mare: i dati su Palermo e Sicilia

La Sicilia ha un sistema marittimo che vanta la presenza di oltre 22mila imprese (l’11,5% del Paese). Palermo è la sesta provincia italiana per valore aggiunto prodotto dal mare con 1,2 miliardi di euro ed è quinta per numero di occupati con 29.500 addetti.

L’import-export marittimo della Sicilia è pari a 22,3 miliardi di euro (+18% sul 2017).

Lo studio è focalizzato su due degli asset strategici del sistema portuale di Palermo e degli altri scali che costituiscono l’Autorità di Sistema Portuale della Sicilia Occidentale-Termini Imerese, Trapani e Porto Empedocle, ovvero le crociere ed il Ro-Ro.

Il porto ha movimentato circa 7,4 milioni di tonnellate cargo con una crescita del 5,7% rispetto al 2017. 

A dare valore ai traffici commerciali di Palermo è soprattutto il Ro-Ro (trasporto veicoli gommati in generale) che rappresenta l’89% dell’intero traffico commerciale dello scalo e arriva a 6,6 milioni di tonnellate (+4,4% sul 2017 e +23% sul 2014). Il Ro-Ro è un settore che consente al Paese di ridurre l’inquinamento e l’incidentalità (i tir viaggiano più sicuri sulle navi) e rappresenta un significativo veicolo del nostro export.

Palermo rappresenta il 6% del traffico nazionale. Il traffico Ro-Ro del porto è cresciuto del 23,4% negli ultimi 5 anni.

Attraverso le Autostrade del Mare Palermo è collegato con servizi regolari con i porti di Genova, Civitavecchia, Napoli, Livorno, Salerno, Tunisi, Barcellona e isole minori; occorre evidenziare il potenziamento negli ultimi anni dei servizi verso le isole minori, in particolare Ustica e le nuove linee tutto merci che affiancano le unità ro-pax (ovvero miste, merci-passeggeri).

Il sistema porti “Palermo-Termini Imerese–Trapani-Porto Empedocle”, dunque, si consolida nella sua naturale vocazione di casello delle “Autostrade del Mare” della linea Tirrenica Nord-Sud.

Il comparto crocieristico

Palermo è il settimo porto italiano nel settore crociere, altro suo asset portante, con 578mila passeggeri, in crescita del 26% sul 2017.

Nel 2019 è atteso un traffico crocieristico record nei porti italiani, nei quali giungeranno 11,9 milioni di crocieristi con un aumento del 6,8% sul 2018. I presupposti di questo brillante risultato sono le nuove mega-navi che visiteranno l’Italia. In aggiunta, occorre considerare il ruolo svolto dai grandi porti che si stanno cercando di migliorare servizi e programmazione degli attracchi. Per quanto riguarda gli investimenti sui terminal crociere, gli scali nazionali hanno in programma circa 200 milioni di euro nel triennio 2019-2021, di cui il 74% in infrastrutture.

Anche nelle previsioni per il 2018 l’Italia si conferma prima destinazione europea con 10,8 milioni di crocieristi (+9,4% rispetto al 2017) per un totale di oltre 4.600 approdi.

Si stima che Palermo manterrà costante nel 2019 il suo traffico passeggeri e le toccate nave (150). Palermo vanta la presenza di compagnie armatoriali nel settore delle crociere che garantiscono allo scalo passeggeri in tutto l’anno e si conferma infatti il secondo porto più destagionalizzato d’Italia (dopo Savona) con solo il 39,5% dei crocieristi che transitano nei mesi estivi.

Fattore di attrattività del porto è l’attrattività turistica della Sicilia, di cui Palermo rappresenta uno degli accessi marittimi privilegiati, che accoglie ogni anno 5 milioni di turisti.

Dei crocieristi, il 13% si imbarca/sbarca a Palermo (home port), l’87% sono in transito. Rimane quindi ancora da migliorare questo aspetto, in questo modo sarebbe possibile far sostare più a lungo le navi (attualmente siamo sulle 4 ore al giorno, che potrebbero salire a 9).

Essere home port aumenta in modo importante il valore aggiunto della crociera poiché i turisti si fermano più tempo in città e si avvalgono sempre più di fornitori locali.

Redazione

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