Gli Stati Uniti detenevano il primato dal 1872 quando lo sottrassero alla Gran Bretagna. E’ la prima volta che lo studio viene aggiornato dal 2005, anno in cui l’economia cinese era circa la meta’ di quella statunitense, rappresentando solo il 43% del totale Usa. Nel 2011 e’ arrivata all’87% del Pil Usa, non solo per la rescita piu’ veloce, ma anche grazie a una modifica delle metodologia di calcolo che e’ ora basata sulla parita’ dei poteri di acquisto. Il rapporto sostiene che nel 2011 gli Stati Uniti “rimanevano la prima economia mondiale ma erano seguiti da vicino dalla Cina”. Basandosi anche sui dati del Fondo Monetario Internazionale che stima una crescita dell’economia cinese del 24% tra il 2011 e il 2014 a fronte del +7,6% di quella Usa, il Financial Times conclude che e’ probabile che la Cina superi gli Stati Uniti gia’ quest’anno.
Gli Stati Uniti detenevano il primato dal 1872 quando lo sottrassero alla Gran Bretagna. E’ la prima volta che lo studio viene aggiornato dal 2005, anno in cui l’economia cinese era circa la meta’ di quella statunitense, rappresentando solo il 43% del totale Usa. Nel 2011 e’ arrivata all’87% del Pil Usa, non solo per la rescita piu’ veloce, ma anche grazie a una modifica delle metodologia di calcolo che e’ ora basata sulla parita’ dei poteri di acquisto. Il rapporto sostiene che nel 2011 gli Stati Uniti “rimanevano la prima economia mondiale ma erano seguiti da vicino dalla Cina”. Basandosi anche sui dati del Fondo Monetario Internazionale che stima una crescita dell’economia cinese del 24% tra il 2011 e il 2014 a fronte del +7,6% di quella Usa, il Financial Times conclude che e’ probabile che la Cina superi gli Stati Uniti gia’ quest’anno.
Guardando le tabelle del rapporto Icp, l’intera classifica mondiale ne esce rivoluzionata. L’India sale dal decimo al terzo posto con un economia che rappresentava quasi il 19% del Pil Usa nel 2005 e raggiunge il 37,1% nel 2011. Russia, Brasile, Indonesia e Messico rientrano nei primi 12 mentre gli alti costi e la minore crescita allontanano ulteriormente Regno Unito e Giappone dagli Usa rispetto al 2005. La Germania migliora leggermente la sua posizione rispetto al colosso americano passando dal 20,3% del Pil Usa al 21,6% mentre l’Italia rimane stabile (13,2% nel 2011). I paesi piu’ ricchi continuano a rappresentare il 50% del Pil globale pur rappresentando solo il 17% della popolazione. Confrontando il costo della vita nei differenti Paesi, il rapporto sottolinea inoltre che i quattro Stati in cui e’ piu’ costoso vivere sono Svizzera, Norvegia, Bermuda e Australia mentre i Paesi piu’ economici sono Egitto, Pakistan, Myanmar ed Etiopia.
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