“Lo Statuto, conferendo l’autonomia
finanziaria alla Sicilia, ha costituito le basi per la sua
crescita economica. Lo Stato, che ne ha sempre negato la piena
applicazione, ha costituito le basi perche’ la Sicilia restasse
indietro, il resto lo hanno fatto alcune classi dirigenti imbelli
che hanno poi sfruttato i residui della specialita’ per gestire,
in termini clientelari, la Regione e, a Roma, barattarli con
benefici personali di carriera politica”.
Lo ha detto l’assessore regionale all’Economia, Gaetano Armao, al
seminario di chiusura della manifestazione “Statuto Fest” che si
e’ svolta oggi a Palermo.
Al dibattito, coordinato da Biagio Semilia, hanno partecipato
Pietro Busetta, presidente della Fondazione Curella; Antonio
Purpura, ordinario di Economia industriale all’Universita’ di
Palermo; Alessandro Albanese, presidente dell’Associazione degli
Industriali della provincia di Palermo, e Marianna Di Carlo,
esperta in politiche di sviluppo e coesione.
“Occorre reagire – ha continuato Armao – alla progressiva
riduzione di investimenti per il Mezzogiorno e per la Sicilia che
ha connotato l’ultimo decennio. L’Italia puo’ crescere soltanto se
cresce il Mezzogiorno, come ha affermato il presidente Lombardo ed
avere nel Mezzogiorno strutture deboli, rende impossibile ogni
sforzo. Occorre sostenere il sistema imprenditoriale siciliano che
trova ancora ancora nella scarsa capitalizzazione, nella
difficolta’ di accesso al credito, nella carenza di
infrastrutture, le proprie criticita’”.
“La questione – ha spiegato Armao – non e’ congiunturale ma
strutturale. Al di la’ della tremenda crisi economico-finanziaria
che colpisce il Paese, in questi tre anni in cui il debito
pubblico cresceva, non si e’ puntato agli investimenti
infrastrutturali e produttivi per agganciare la crescita, non si
e’ combattuta adeguatamente l’evasione fiscale giungendo
addirittura a varare una normativa che ha sanato l’esportazione di
capitali a costi irrisori e la depenalizzazione per gli evasori”.
“Dobbiamo puntare – sottolinea l’assessore all’Economia – sulle
risorse per lo sviluppo e ad una strategia di crescita.
Avere avuto attenzione ai conti in ordine, riducendo in termini
lineari i capitoli di bilancio, ha portato il Paese al disastro ed
il Mezzogiorno al collasso. Invece bisognava puntare all’unica
ricetta che puo’ offrire la via d’uscita: quella degli
investimenti infrastrutturali e produttivi. Nei prossimi anni le
pubbliche amministrazioni debbono dimagrire, ridurre i
trasferimenti, il turn-over e solo gli imprenditori possono dare
speranza alla nostra regione. Il caso della fiscalita’
compensativa, come ha dimostrato il credito d’imposta in Sicilia,
e’ quel che cercano imprenditori coraggiosi che credono nelle loro
idee e che vogliono investire, pur in un momento cosi’ difficile”.
fg/ss
131922 Nov 11 NNNN
(Regione Sicilia)
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