Gli accusati sono stati ritenuti responsabili di gravissime violazioni in materia ambientale di traffico illecito di rifiuti, di realizzazione e gestione di una discarica non autorizzata con la circostanza aggravante di avere commesso il fatto avvalendosi delle condizioni previste dall’art. 416 bis C.P. e di avere operato al fine di avvantaggiare l’organizzazione mafiosa Cosa Nostra.
L’attività di indagine ha permesso di appurare come Giuseppe LIGA , ritenuto essere il soggetto che ha rivestito il ruolo di direzione del mandamento mafioso di San Lorenzo – Tommaso Natale dopo l’arresto di Salvatore LO PICCOLO e Sandro LO PICCOLO avvenuto il 5 novembre 2007, abbia commesso, in concorso con Amedeo SORVILLO e Agostino CAROLLO, una serie di reati ambientali che hanno causato un gravissimo pregiudizio all’assetto del territorio e dell’ambiente nell’area interessata e di illecite condotte di smaltimento di ingenti quantitativi di rifiuti anche pericolosi a mezzo interramento da parte della ditta EU. TE.CO. nonché si sono resi responsabili della realizzazione e gestione di una vera e propria discarica non autorizzata di rifiuti prodotti nel corso di esecuzione di attività imprenditoriale svolta principalmente nel settore della manutenzione delle linee elettriche per conto di ENEL Distribuzione S.p.A. e GEMMO S.p.A.
L’indagine si è avvalsa in particolare di intercettazioni ambientali e dall’attività di videosorveglianza svolte presso la sede della EU.TE.CO. s.r.l.
I numerosi accertamenti tecnico-ispettivi che sono stati svolti nel maggio del 2010 dal Nucleo Operativo Ecologico presso la sede operativa della ditta EU.TE.CO. , hanno consentito di individuare con assoluta certezza la presenza due siti ove erano stati interrati ingenti quantitativi di rifiuti speciali sia pericolosi che non pericolosi quali terre e rocce da scavo, materiali plastici da imballaggi, batterie al piombo esauste, oli minerali esausti, filtri intrisi di oli minerali esausti, fibre polimeriche ecc..
In particolare detti accessi avevano permesso di accertare che tali rifiuti erano stati interrati in un terrapieno la cui realizzazione aveva anche determinato un cambiamento morfologico del sito, sopraelevandolo di mt. 3 circa rispetto al piano di campagna ed in una buca profonda circa quattro metri, il cui piano era stato cementato con circa 30 cm. di cemento.
Ulteriori attività di scavo in un’altra zona dell’area che ospita la sede operativa della ditta EU.TE.CO., la cui superficie era stata ricoperta da una massicciata in cemento permetteva di rinvenire ulteriori rifiuti speciali sia pericolosi che non pericolosi interrati fra cui batterie al piombo pericolose (CER 16-06-01*), frammenti di asfalto pericolosi (CER 17-03-01*), scarti di vetro e plastiche, cavi elettrici ecc..
Una serie di accertamenti successivamente eseguiti permettevano di accertare che tali rifiuti provenivano dalle attività di manutenzione della rete elettrica effettivamente svolte dalla ditta EU.TE.CO., che nel corso degli anni si era aggiudicata numerosi appalti per la manutenzione degli impianti e delle linee elettriche pubbliche nella provincia di Palermo per conto della ENEL DISTRIBUZIONE S.p.A. ed alcuni subappalti per conto della GEMMO S.p.A..
Nel corso dell’attività investigativa veniva rinvenuta e sottoposta a sequestro documentazione relativa ai contratti di appalto per la manutenzione della rete elettrica nonché alcuni certificati di idonee prove di qualità dei materiali di reinterro e ripristino, palesemente contraffatti. Venivano, altresì, rinvenuti alcuni F.I.R. (formulari per l’identificazione dei rifiuti) in ordine allo smaltimento di alcuni rifiuti prodotti dalla EU.TE.CO. (in maggioranza terre e rocce da scavo e rottami ferrosi).
All’opposto non venivano rinvenuti né i registri di carico e scarico dei rifiuti né i M.U.D. (Modelli Unici Dichiarazioni) utili per la tracciabilità dei medesimi rifiuti. La disamina di tale documentazione comprovava la illecita attività di gestione abusiva di rifiuti anche pericolosi svolta dalla EU. TE.CO. Mantenendo questa condotta criminale nel corso degli ultimi anni la EU.TE.CO. era riuscita ad aggiudicarsi una serie di contratti di appalto per l’esecuzione di opere, lavori e interventi di costruzione, ricostruzione e manutenzione di linee elettriche interrate, linee elettriche aeree, cabine secondarie di distribuzione.
Con l’interramento dei rifiuti prodotti nel corso della sua attività imprenditoriale, infatti, la ditta eliminava il costo vivo per il trasporto e per lo smaltimento riuscendo a praticare sul mercato sempre il prezzo più basso e mettere fuori dal mercato le imprese che lavoravano onestamente. (Carabinieri Palermo)
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