Giornata di presentazione a Torre del Grifo quest’oggi. Dopo l’esonero di Rolando Maran ecco infatti Gigi De Canio che guiderà la squadra da qui fino a fine campionato. Obiettivo? Guidare la squadra alla salvezza. Ecco le sue parole insieme a quelle del presidente Pulvirenti che ha spiegato la scelta.
Pulvirenti: L’esonero? “Una decisione figlia dello splendido campionato dell’anno scorso. La decisione era nell’aria, domenica mattina abbiamo scelto. Bisogna tornare a pensare alla salvezza. De Canio è la scelta giusta, lo abbiamo sempre seguito, anche l’anno scorso ci avevamo fatto un pensierino. Bisogna resettare tutti il campionato scorso e non perdere di vista l’obiettivo.”
De Canio: “La convinzione che ho è che Catania da un po’ di anni a questa parte è una società con cui si può lavorare bene. La voglia di crescere e di migliorarsi è un aspetto importante di questa società. Tutti i componenti della società devono essere consci della propria condizione partendo dalla consapevolezza di quello che si è. Bisogna guardare con realismo alle prerogative dei giocatori. È bello sognare ma senza realismo si rischia di farsi male. Questa squadra ha un bagaglio di conoscenze tecnico-tattiche di un certo modo. Se volessi stravolgere tutto commetterei un errore clamoroso. Partirò dalle conoscenze dei calciatori. Cercherò di trarre il meglio da tutti. Voglio lo spirito degli anni scorsi, una squadra che teme l’avversario ma poi lo batte. La gara col Sassuolo è la più difficile di tutte, si pensa sia facile invece si perde di vista l’obiettivo. Non avremo tutti i giocatori a disposizione, non possiamo fasciarci la testa. Dire che tutti i giocatori sono uguali non è vero, ogni squadra ha giocatori importanti però se si hanno 20-22 giocatori un allenatore ha il dovere di valutarli tutti, poi la differenza la faranno gli allenamenti. Una squadra con una propria identità è consapevole della propria forza. Restano De Bellis e Biato. Roberto Rizzo sarà il mio collaboratore, insieme ad Irrera, Orlando e Capeto. Può succedere in un momento negativo di prendere gol. Serve la voglia di lottare con tutte le armi a disposizione. Le etichette non mi piacciono, non so cosa significhi sergente di ferro, c’è un momento per ridere e uno per lavorare. Ci sono delle regole da seguire in tutti gli spogliatoi, non le ho inventate io. In una società non sono stato più di due anni, anche con contratti pluriennali. Mi piace lavorare con programmazione. Ho chiesto io il contratto fino a giugno, ritengo che se ci saranno le condizioni valuteremo con le persone. Non sono mosse dalle condizioni economiche. Tachtsidis lo avevo al Genoa, è un giocatore di qualità e penso di utilizzarlo. Ognuno sarà utile alla causa del Catania. Subito o dopo saranno protagonisti di questa squadra. Ho fiducia in quello che faccio e nella mentalità. Sono contento di essermi preso questa gatta da pelare.”
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