Eccellenze siciliane, Musumeci: “Brand Sicilia non conosce concorrenza”
Eccellenze siciliane. «Se la sfida si chiama qualità, noi questa partita la dobbiamo giocare fino all’ultimo con un vantaggio sulle altre regioni: il brand Sicilia non conosce concorrenza. Il problema è sapersi organizzare. Siamo consapevoli delle difficoltà che le nostre imprese affrontano, ma abbiamo anche l’orgoglio di poter dire che in alcuni comparti – e tra questi quello enogastronomico – non temiamo concorrenti. E’ da questa consapevolezza che dobbiamo partire se vogliamo conquistare nuove fette di mercato».
Così il presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci, intervenendo a Villa Zito, a Palermo, all’incontro organizzato dall’agenzia di stampa Ansa e dedicato alla promozione delle eccellenze dell’Isola.
«L’eccellenza – ha detto il governatore – significa, intanto che, pur in un contesto difficile, con tante diseconomie, chi vuole fare impresa e ha intuito, fantasia e creatività, riesce a conquistare fette di mercato interne e internazionali come dimostrano decine di esempi».
Eccellenze siciliane: bando per l’internazionalizzazione delle imprese
Il presidente della Regione ha poi ricordato le politiche di sostegno al settore da parte del suo Governo che ha già pubblicato un bando mettendo a disposizione 35 milioni di euro «per le imprese che vogliono internazionalizzarsi, per accompagnarle nei paesi stranieri. Abbiamo avuto una risposta particolarmente massiccia ma questa – ha annunciato – è soltanto la prima di una serie di iniziative che abbiamo in programma».
«C’è la necessità – ha concluso Musumeci – di affrontare un mercato sempre più globalizzato. Dobbiamo riuscire a sbalordire il consumatore e, finora, ci siamo riusciti con i prodotti tipici, con i vini e, in parte, con il nostro artigianato. Ma è questa la strada da seguire se vogliamo dare peso alla bilancia del nostro export che per ora, purtroppo, è essenzialmente determinato dai prodotti petroliferi: si tratta di un risultato sul piano industriale, ma saremmo più felici se l’enogastronomia avesse più peso, maggiore considerazione e spazio sui mercati internazionali. Ed è questo l’obiettivo che vogliamo raggiungere».