Potenza per Lanzafame Montella cambia un solo uomo rispetto all’uscita di Milano, nei 5 di centrocampo a destra si posiziona Potenza in luogo di Lanzafame; gli altri uomini sono invece tutti confermati, a partire da Andujar tra i pali, e continuando con Spolli Legrottaglie e Bellusci in difesa, Lodi Almiron Ricchiuti e Marchese, per la prima volta con la fascia di capitano, a centrocampo, in avanti Bergessio e Gomez. Il Chievo di Di Carlo risponde con Sorrentino in porta, in difesa Frey Mandelli Andreolli Jokic, a centrocampo Bradley Rigoni e Luciano, Sammarco dietro le due punte Pellissier e Thereau, 4-3-1-2 per i clivensi.Catania in ombra Il Catania come in altre occasioni non parte col piede giusto, i rossazzurri non aggrediscono gli avversari e provano a tenere il pallino del gioco, il Chievo ringrazia e si limita a svolgere il compitino di chiusura e ripartenza, fondamentale, quest’ultimo, in cui i clivensi sono maestri. Montella chiede ai suoi di velocizzare la manovra ma le sue invocazioni si fermano alle intenzioni, Potenza a destra e Marchese a sinistra raramente arrivano sul fondo e il gioco degli etnei ristagna sulla trequarti; si cerca sempre l’imbucata centrale per Bergessio o Gomez ma la foltissima difesa gialloblù ha sempre la meglio. Nel primo tempo i sussulti per i tifosi rossazzurri sono solo due, al 31° per un tiro di Ricchiuti che da a molti l’illusione del gol, e al 35° quando Bergessio colpisce un palo da posizione defilata. Il resto è solo manovra lenta e qualche svarione difensivo: al 21° ci mette una pezza enorme Spolli che ferma Thereau lanciato a rete da uno svarione di Bellusci, al 43° invece è lo stesso Spolli che, dopo un errore, commette fallo in area su Pellissier che convince l’arbitro a fischiare il rigore. Dopo non poche proteste dei rossazzurri sul dischetto si presenta l’attaccante valdostano che batte Andujar, 0-1 e squadre negli spogliatoi. Poca lucidità Al rientro in campo i due tecnici non propongono cambi, i rossazzurri hanno in testa un solo obbiettivo, rimettere in carregiata un incontro che fino a questo momento non li ha visti protagonisti; gli uomini come detto sono gli stessi ma lo spirito sembra diverso, di fatto i ragazzi di Montella si piazzano stabilmente nella metà campo avversaria ma come nel primo tempo di conclusioni a rete pericolose se ne vedono ben poche. Intorno alla mezz’ora le due squadre cambiano volto a seguito dei cambi voluti dai tecnici, nel Catania Lopez sostituisce Ricchiuti mentre Biagianti prende il posto di Potenza, Gomez scala a centrocampo e si piazza a destra, nel Chievo invece entrano Cesar e Moscardelli. Le forze fresche fanno bene al Catania, al 64° Lopez si gira e prova il destro, conclusione di poco a lato, tre minuti dopo su un cross da sinistra ancora Lopez viene atterrato in area e l’arbitro accorda il rigore. Sul dischetto si presenta Lodi dopo aver discusso con Lopez sulla battuta, il tiro di sinistro del numero 10 rossazzurro viene però deviato in angolo da Sorrentino che si tuffa sulla sua sinistra. Brutta tegola a livello psicologico per il Catania che comunque continua a premere a più non posso; nel giro di un minuto al 69° per due volte Spolli gira di testa due palloni pericolosissimi, sul primo si esalta ancora l’estremo difensore gialloblù, sul secondo invece la sfera finisce a lato di pochissimo. A venti minuti dalla fine arriva il colpo del ko per il Catania, ancora uno svarione difensivo permette a Sammarco di chiudere a rete indisturbato da pochi passi, 0-2 e notte fonda al Massimino. Montella per scuotere la squadra che appare profondamente colpita prova con terzo cambio, dentro Catellani e fuori Gomez. La mossa non sortisce effetti devastanti, i rossazzurri continuano a credere nella rimonta ma ci credono più col cuore che con la testa. Il gol di Almiron con un tiro dalla distanza deviato arriva al minuto 77, ci sarebbe quindi tutto il tempo per provare a riprendere per i capelli una partita nata male, invece il Catania non riesce a pungere neppure con il forcing finale che in pratica non regala altre occasioni o emozioni. Finisce con la prima sconfitta interna di un Catania che è parso lontano parente di quello ammirano fino a questo momento, la prestazione dei rossazzurri non è stata all’altezza e sarà compito di Montella capire cosa non ha funzionato e perche’. Di fronte a queste sconfitte non rimane altro che rimboccarsi le maniche e lavorare ancora più duramente ripantendo da quanto di buono si è fatto in questa prima parte della stagione.di Orazio Cutrona
(calciocatania.it)
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