Cronaca

Due pescherecci siciliani sequestrati in Libia, altri due sono fuggiti

Due pescherecci italiani sequestrati in Libia. Nella tarda serata di ieri i militari libici hanno sequestrato due pescherecci della marineria di Mazara del Vallo. Si tratta dell’Antartide e del Medinea, entrambi intercettati dalle forze armate del paese africano a circa 40 miglia a Nord di Bengasi.

Nelle vicinanze si trovavano altri due pescherecci, che sono riusciti a fuggire.

Due pescherecci siciliani sequestrati in Libia, i marinai stanno bene e si trovano a bordo delle navi

A bordo dei due natanti sequestrati erano presenti sedici marinai. Sono stati fermati dalle autorità anche i comandanti dell’Anna di Madre di Mazara del Vallo e del Natalino di Pozzallo, i due pescherecci che sono riuscite a sfuggire alla cattura. Secondo le prime ricostruzioni, i comandanti delle imbarcazioni siciliane erano stati fatti salire a bordo di un gommone appartenente alla marina militare libica. Proprio nel corso di questa operazione, due delle quattro navi sono riuscite ad allontanarsi.

La deputata del M5s Vita Martinciglio, che è in contatto con l’ambasciata italiana in Libia, ha raccontato che gli equipaggi dei due natanti sequestrati stanno bene e si trovano al momento a bordo delle motonavi.

“Sto seguendo le trattative diplomatiche e spero che la vicenda possa risolversi nel più breve tempo possibile”, ha affermato la Martinciglio. “Oggi non è il giorno delle polemiche – ha aggiunto la Martinciglio – ci sarà tempo per affrontare la problematica nei tavoli preposti. Intanto ci auguriamo che i nostro marittimi possano velocemente riprendere il mare e far rotta verso casa”.

Salvatore Quinci, sindaco di Mazara del Vallo: “Tempistica non casuale”

Ha commentato l’accaduto l’assessore regionale per la Pesca Mediterranea Edy Bandiera: “Siamo in contatto con la Farnesina per seguire con la massima attenzione la vicenda. Desidero inoltre esprimere, a nome del Governo Musumeci, assoluta vicinanza ai pescatori, ai loro familiari e agli armatori”.

Secondo il sindaco di Mazara del Vallo Salvatore Quinci il sequestro è riconducibile alla presenza del ministro degli Esteri Luigi Di Maio nel paese africano: “Non ho elementi per suffragare la mia ipotesi – afferma Quinci – ma penso che la tempistica non sia casuale: il sequestro è avvenuto mentre il nostro ministro degli Esteri Luigi Di Maio era in Libia ed è stato effettuato da autorità marittime che fanno capo all’autoproclamato governo dell’est del Paese”.

“Inutile dire che la marineria di Mazara del Vallo è molto preoccupata e lo siamo tutti. Ma nutro fiducia nella nostra ambasciata che in situazioni simili ha avuto comportamenti ineccepibili”.

Redazione

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