Ufficiali e marescialli del Ros, di un gruppo specializzato su crimini violenti, sono arrivati a Ragusa per dare un contributo alla task force che lavora sull’omicidio del piccolo Loris Stival, il bambino di 8 anni ucciso quattro giorni fa a Santa Croce Camerina, nel Ragusano. Sono gli stessi carabinieri che si sono occupati di crimini come il caso di Yara Gambirasio, l’attentato alla scuola di Brindisi, l’omicidio dei coniugi Burgato di Lignano Sabbiadoro e di Roberta Ragusa.
E’ stata un’altra notte di indagini a tutto campo per polizia e carabinieri. In particolare l’attenzione degli investigatori è focalizzata sulle immagini delle telecamere che avrebbero ripreso la mamma di Loris nelle strade di Santa Croce la mattina del 29 novembre scorso. La ricostruzione è ritenuta “fondamentale” per il prosieguo delle indagini.
Si infittisce quindi il mistero: Loris infatti non appare in nessuna delle immagini registrate dalle telecamere di Santa Croce Camerina finora visionate dagli investigatori e nelle quali, invece, si vede l’auto della madre con cui il piccolo sarebbe stato portato a scuola. Saranno necessari approfondimenti, sia perché le immagini non sono così nitide da poter dare certezze sia perché non è stata completata la visione dei video a disposizione.
La mamma del bambino è stata ascoltata in questura come persona informata sui fatti. Gli investigatori hanno cercato di chiarire alcuni aspetti del racconto fatto dalla donna dopo il ritrovamento del corpo. E’ giallo anche su un paio di slip blu da bambino trovati davanti alla scuola: non sarebbero del piccolo Loris Stival.
Il procuratore: manca l’aiuto dei cittadini, parlino – “Abbiamo lanciato diversi segnali alla popolazione e con mio stupore non è arrivata alcune segnalazione”, ha sottolineato il procuratore di Ragusa Carmelo Petralia commentando con i giornalisti la mancanza di collaborazione dei cittadini di Santa Croce Camerina.
Indagato il cacciatore – Orazio Fidone, il cacciatore che ha scoperto il corpo di Loris Stival, è indagato. Un ”atto dovuto” per eseguire un esame tecnico irripetibile: accertamenti su due vetture e vestiti dell’uomo. Il cacciatore è stato denunciato per detenzione di esplosivo, che sarebbe risalente alla Seconda Guerra Mondiale. Nella sua casa polizia e carabinieri hanno sequestrato inoltre migliaia di munizioni da caccia e da guerra, tutte illegalmente detenute. La Procura di Ragusa lo ha denunciato in stato di libertà. ‘Sono tranquillo, non ho nulla da temere’, ha commentato il cacciatore.
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