Dubbi sui vaccini da una ricerca “pro-vax” sui documenti ufficiali

La ricerca illustrata è stata condotta dal prof. Salvatore Corrao (componente del CTS siciliano e primario di un reparto Covid a Palermo) in collaborazione con il giornalista Pietro Galluccio che parte dai documenti ufficiali e pubblici sullo stato della sperimentazione per i vaccini Covid. Una ricerca che avanza dubbi sulla reale efficacia dai vaccini in arrivo basata su dati e rilevanze scientifiche.

In queste ultime settimane si sono susseguiti annunci di risultati molto promettenti che hanno da un lato alimentato le giuste speranze che l’emergenza possa essere presto superata e dall’altro stimolato prese di posizione più o meno drastiche circa l’obbligatorietà della vaccinazione.

Entrambe accompagnate da annunci da parte dei governi, compreso quello italiano, relativi ad imminenti piani di distribuzione dei vaccini con individuazione delle relative priorità.

Al momento però, oltre gli annunci e i comunicati stampa ufficiali rilasciati dalle case farmaceutiche direttamente interessate, non vi sono dati di alcun tipo relativi ai risultati effettivi.

Questo non vuol dire certamente che gli annunci siano falsi o gonfiati, ma che vi è una generale assenza di informazioni o, in alcuni rilevanti casi, una contraddittorietà fra le dichiarazioni rilasciate alla stampa e i documenti ufficiali, sempre prodotti dalle case farmaceutiche, forniti alle autorità sanitarie.

Una ricerca – come spiegano gli autori – facilmente documentabile tramite i siti dei Governi indicati e i richiami ai documenti ufficiali.

Sul sito del- la EMA (European Medicines Agen- cy) – scrive Corrao – risulta che ci sono 22 case farmaceutiche che stanno la- vorando a un vaccino e che 8 sono nella fase di sperimentazione. Di queste 8, solo 3 hanno chiesto di accedere alla cosiddetta «Rolling re- view», una sorta di valutazione in corsa. Sono la AstraZeneca/Oxford, la BioNTech/Pfizer e la Moderna Bio- tech.

Con la procedura accelerata – spiega Corrao -, la valutazione finale del farmaco/vaccino si riduce dal periodo ordinario di circa 210 giorni a circa 45-60 giorni. Corrao sottolinea che «l’annuncio di risultati di ricerche mediche e farmacologiche dovrebbe essere sempre accompagnato dalla presentazione alla comunità scientifica e agli organi di vigilanza sanitaria di report chiari ed esaustivi. E così non è stato».

Per questo motivo Corrao conclude: “In queste ore le autorità sanitarie chiedono alle case farmaceutiche di attestare che il loro vaccino risulti scientificamente efficace per bloccare il Covid in una percentuale “compresa fra il 20% e l’80%”.

Per chi fosse interessato ad approfondire può consultare QUI la relazione integrale.

LEGGI ANCHE

I CONTAGI IN SICILIA RALLENTANO MA SI TEME PER I RIENTRI IN VISTA DELLE FESTE