Droga, operazione LAST TRIP: 9 arresti tra Palermo e Agrigento

Fin dalle prime luci dell’alba più di 50 carabinieri del Gruppo di Monreale in collaborazione dei militari delle Compagnie di Sciacca e Licata sono impegnati tra Palermo, Partinico (PA), Ribera, Ravanusa, Sciacca e Campobello di Licata (AG) hanno arrestato 9 persone.

di redazione

Palermo 11 lug – Fin dalle prime luci dell’alba più di 50 carabinieri del Gruppo di Monreale in collaborazione dei militari delle Compagnie di Sciacca e Licata sono impegnati tra Palermo, Partinico (PA), Ribera, Ravanusa, Sciacca e Campobello di Licata (AG) hanno arrestato 9 persone: Filippone Alessandro, 24enne palermitano, disoccupato, in atto detenuto e già tratto in arresto nella precedente operazione denominata “LAST TRIP”; Filippone Gregorio, 34enne palermitano, operaio, in atto detenuto e già tratto in arresto nella precedente operazione LAST TRIP; Guida Gioacchino, 35enne, di Partinico, disoccupato; Failla Salvatore Giuseppe, 37enne di Ribera, impiegato, in atto detenuto; Triolo Rosario, 27enne di Ribera, commerciante ambulante; Faragone Angela Sina, 24enne di Ribera, piccola imprenditrice; Termini Salvatore, 55enne di Campobello di Licata, gestore di un circolo privato; Melluzza Giuseppe, 23enne di Ravanusa, manovale; Jugaru Ioana, 52enne, romena residente a Campobello di Licata, casalinga.

L’indagine chiamata “LAST TRIP 2” – prosecuzione di una precendente LAST TRIP, al termine della quale, il 22 giugno 2010, i Carabinieri avevano tratto in arresto su ordinanza di custodia cautelare, cinque palermitani ritenuti responsabili del medesimo reato associativo – è stata condotta dalla Compagnia di Cefalù e coordinata dalla Procura della Repubblica – D.D.A. – presso il Tribunale di Palermo (Procuratore Aggiunto Dott.ssa Teresa Principato, e dai Sostituti Procuratori Dott. Sergio Barbiera e Dott. Daniele Paci).

Gli arrestati sono responsabili a vario titolo di associazione per delinquere finalizzata al traffico e spaccio di stupefacenti. L’indagine che è durata quasi 2 anni ha permesso di dimostrare l’esistenza di una di distribuzione rete tra le province di Palermo e di Agrigento finalizzata al traffico di droga. Questa, partendo dalla provincia palermitana, arrivava ad approvvigionare la rete di pusher dell’area agrigentina. Con questi arresti si è stroncata una pericolosa attività di spaccio, volta ad una consistente “fetta di mercato” dell’isola.

I pusher palermitani rifornivano sia gli acquirenti provenienti da svariate zona della Sicilia, giunti nel capoluogo per assumere la loro dose “quotidiana” sia altri spacciatori provenienti dal territorio agrigentino, che poi la rivendevano al dettaglio.

Le intercettazioni telefoniche hanno confermato i vari incontri e gli appuntamenti fra pusher e clienti, nonché fra pusher “all’ingrosso” e coloro che si occupavano della rivendita al dettaglio.

Come anche nella precedente LAST TRIP, anche in questo caso, è stato riscontrato il tentativo da parte degli indagati di eludere eventuali intercettazioni telefoniche, attraverso l’utilizzo di un linguaggio in codice: gli incontri per la vendita di droga diventavano appuntamenti “per un caffè”. È emerso inoltre che spacciatori spesso conoscevano bene i loro acquirenti: la droga infatti non veniva venduta a chiunque, ma solo a persone note o che rientravano in una cerchia di conoscenze comuni, creando così un meccanismo fiduciario fra venditore ed acquirente. Per comunicare inoltre si servivano di sms, nei quali l’eroina veniva indicata con “R” e la cocaina con “C” o con la parola “Cocò” o, tramite i quali, veniva indicato il quantitativo di droga richiesta.

A seguito delle indagini è emerso che la provincia palermitana si conferma centro di approvvigionamento di droga per l’intera Sicilia occidentale, sia per la vendita al dettaglio sia per quella di partite più consistenti, da essere successivamente “smerciate” in altri territori.

I gruppi operanti erano i fratelli Filippone nel quartiere Guadagna di Palermo, il Guida su Partinico, il Failla, il Triolo e la Faragone su Ribera mentre il Termini Salvatore unitamente al Melluzza ed alla Jugaru su Campobello di Licata.

Durante le indagini sono stati identificati e segnalati all’Ufficio Territoriale del Governo circa 70 assuntori di stupefacenti. Questa notte, durante la perquisizione, i Carabinieri hanno rinvenuto e sequestrato nell’abitazione di Salvatore Termini 15 dosi di cocaina per un peso di circa 12 grammi e due bilancini di precisione. La droga oggetto di vendita ed acquisto è risultata per la maggior parte eroina e cocaina.

(M.L.D.)