Droga e armi, 20 fermi tra Italia e Germania: il capo un palermitano
I finanzieri del Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Palermo e la Polizia Criminale della regione tedesca del Baden-Württemberg hanno fermato 20 tra italiani e tedeschi ritenuti appartenenti ad un’associazione per delinquere transnazionale dedita al traffico di sostanze stupefacenti ed alla introduzione nello stato di armi clandestine.
L’operazione “MELTEMI”, condotta dal G.I.C.O. di Palermo e dalla Kriminalpolizeidirektion di Rottweil, ha consentito di disarticolare un’agguerrita organizzazione – che sarebbe stata capeggiata dall’imprenditore palermitano Placido Anello, 52 anni, con interessi economici nel settore della ristorazione nella città di Villingen (Germania) e composta tra l’altro da soggetti pregiudicati per gravi reati– fortemente attiva nel traffico di sostanze stupefacenti di ogni genere e nella commissione di reati di natura violenta.
Le indagini hanno permesso di delineare una mappa dei traffici di droga dell’organizzazione tra i due Paesi e di individuare man mano ruoli e compiti dei sodali, fra i quali Benito Amodeo, ritenuto “corriere di droga” dell’organizzazione, fermato a Messina nel dicembre 2016 mentre realizzava due ravvicinati trasporti di droga in Sicilia, di cui uno relativo ad 1 kg. di cocaina, a favore di Giacomo Principato Trosso (classe 83) originario di Capizzi (ME), e l’altro concernente 18 kg di marijuana, destinati a Felice Formisano (classe 71) di Palermo.
Nel contempo, la Kriminalpolizeidirektion di Rottweil, grazie agli elementi emersi nelle indagini eseguite dal G.I.C.O., è riuscita a ricostruire numerosi episodi di compravendita di partite di droga, di cui erano responsabili cittadini italiani dimoranti in Germania.
Alla luce dei fatti accertati, la Polizia criminale tedesca ha arrestato in Germania 15 soggetti e ha eseguito una trentina di perquisizioni, nel corso delle quali, con l’impiego di circa 300 poliziotti e l’attiva partecipazione di un ufficiale e di 4 finanzieri del G.I.C.O., sono stati rinvenuti e sequestrati banconote per oltre 60.000 euro, due pistole (una semiautomatica e un revolver), due lanciarazzi, diverse armi da taglio, una piantagione indoor di cannabis indica e 12,5 kg. di marijuana, oltre a sei autovetture, due terreni e merci del valore di oltre 145.000 euro.
Contestualmente, le Fiamme Gialle palermitane hanno dato esecuzione, in Sicilia e Calabria, a 3 fermi di indiziato di delitto emessi dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Palermo nei confronti di Benito Amodeo, Giacomo Principato Trosso e Felice Formisano ed a due “mandati di arresto europeo” nei confronti di Rosario Salvatore Iuliano di Isola Capo Rizzuto (KR), che si trovava in Italia per il matrimonio del figlio, e Antonino Lo Grande di Leonforte (EN), che faceva il pendolare fra l’Italia, dove scontava un residuo di pena ai servizi sociali sino al giovedì, e la Germania, dove durante il weekend si metteva a disposizione dell’organizzazione criminale.
Accanto alle attività volte a disarticolare l’apparato militare dell’organizzazione, sono state condotte mirate indagini patrimoniali, che hanno permesso di accertare la sperequazione fra i redditi leciti del nucleo familiare di Anello e la sua reale ricchezza. È stato ricostruito tra l’altro come, al momento dell’emigrazione in Germania, Anello non avesse le risorse economiche necessarie per avviare alcuna attività imprenditoriale e che lo stesso ha continuato a mantenere saldi rapporti, anche di natura economica, con il territorio palermitano, ove avrebbe investito attraverso “prestanome” ed aveva la disponibilità di beni e dimore di lusso.
Per questi motivi, i finanzieri del GICO di Palermo hanno eseguito il sequestro preventivo d’urgenza “per sproporzione” dei beni immobili e delle disponibilità finanziarie possedute da Anello in Italia, rappresentate da circa 40.000 euro in contanti, conti correnti, 9 terreni, 6 villini di cui 1 di assoluto pregio, 2 magazzini, 10 abitazioni in appartamento, realizzati abusivamente e poi sanati.