Droga Agrigento, blitz in via Bac Bac: arrestati tre extracomunitari
Droga Agrigento, blitz in via Bac Bac: arrestati tre extracomunitari. Da qualche giorno i Carabinieri della Compagnia di Agrigento impegnati nei servizi di pattuglia a piedi nel centro storico avevano notato uno strano via vai da un appartamento.
Sono pertanto stati subito attuati dei servizi di osservazione, svolti questa volta da Carabinieri in borghese del Nucleo Operativo, che hanno confermato l’esistenza di movimenti sospetti, in particolare di alcuni giovani che entravano ed uscivano più volte, durante la giornata, dal palazzo in cui insisteva l’appartamento in questione.
E così alle prime luci dell’alba, una decina di militari dell’Arma hanno fatto irruzione nell’unità abitativa, dove sono stati rintracciati tre cittadini extracomunitari, un libico e due pakistani, noti alle forze dell’ordine.
Droga Agrigento nascosta tra spaghetti e caffè
Poco dopo aver iniziato la perquisizione, i sospetti si sono rivelati fondati: nella dispensa della cucina, tra una confezione di spaghetti ed un pacco di caffè, i Carabinieri hanno rinvenuto e sequestrato un panetto di 100 grammi di “Hashish” e 6 grammi di “Cocaina”.
Gli stranieri venivano nel frattempo compiutamente identificati in tre due giovani pakistani ed un libanese. Per i tre è subito scattato l’arresto in flagranza di reato per “Detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti” e l’Autorità Giudiziaria ha disposto che venissero trattenuti nelle camere di sicurezza, in attesa del giudizio direttissimo.
L’operazione, rientra nel quadro del potenziamento dei servizi di controllo del territorio ed in particolar modo nel centro storico del capoluogo agrigentino.
Cosa rischiano gli assuntori di droga
La persona trovata in possesso di sostanze stupefacenti è convocata presso il Nucleo Operativo Tossicodipendenze (N.O.T.) della Prefettura-U.T.G. per un colloquio che si svolge con l’ausilio dell’esperienza professionale di un’assistente sociale.
Se il soggetto è minorenne sono inviati al colloquio anche i genitori, al fine di fornire loro una corretta informazione sulle sostanze stupefacenti e sulle strutture pubbliche e private a cui rivolgersi per ottenere informazioni e consulenza.
Il soggetto, residente in provincia diversa da quella dove è avvenuto il sequestro della sostanza stupefacente, può essere autorizzato a svolgere il previsto colloquio presso la Prefettura di residenza o di domicilio, a seguito di istanza da inviare al Prefetto del luogo ove è stato commesso l’illecito amministrativo.