Draghi “Fiducia per il futuro, ma la pandemia non è finita”
ROMA (ITALPRESS) – “Per l’Italia, questo è un momento favorevole.
Le certezze fornite dall’Europa e dalle scelte del governo, la capacità di superare alcune di quelle che erano considerate barriere identitarie, l’abbondanza di mezzi finanziari pubblici e privati sono circostanze eccezionali per le imprese e le famiglie che investiranno capitali e risparmi in tecnologia, formazione, modernizzazione”. Lo ha detto il presidente del Consiglio, Mario Draghi, intervenuto all’Adunanza solenne di chiusura dell’Anno accademico dell’Accademia nazionale dei Lincei.
“Ma è anche il momento favorevole per coniugare efficienza con equità, crescita con sostenibilità, tecnologia con occupazione. È un momento in cui torna a prevalere il gusto del futuro.
Viviamolo appieno, con determinazione e con solidarietà”, ha aggiunto.
“A più di un anno dall’esplosione della crisi sanitaria, possiamo finalmente pensare al futuro con maggiore fiducia. La campagna di vaccinazione procede spedita, in Italia e in Europa – ha detto ancora Draghi -. Dopo mesi di isolamento e lontananza, abbiamo ripreso gran parte delle nostre interazioni sociali. L’economia e l’istruzione sono ripartite. Dobbiamo però essere realistici. La pandemia non è finita. Anche quando lo sarà, avremo a lungo a che fare con le sue conseguenze. Una di queste è il debito”.
“Il debito può rafforzarci, se ci permette di migliorare il benessere del nostro Paese, come è avvenuto durante la pandemia. Ci può rendere più fragili se, come troppo spesso è accaduto in passato, le risorse vengono sprecate – ha sottolineato il premier -. Il debito può unirci, se ci aiuta a raggiungere il nostro obiettivo di prosperità sostenibile, nel nostro Paese e in Europa. Ma il debito ci può anche dividere, se solleva lo spettro dell’azzardo morale e dei trasferimenti di bilancio, come ha fatto dopo la crisi finanziaria”.
“Si pensi, ad esempio, al debito comune che finanzia il Next Generation EU – ha aggiunto -. Il nostro Paese è il principale beneficiario di questo programma e ha dunque un’enorme responsabilità per la sua riuscita. Se sapremo utilizzare queste risorse in maniera produttiva e con onestà non aiuteremo soltanto l’economia italiana. Rafforzeremo anche la fiducia all’interno dell’Unione Europea, contribuendo in maniera decisiva al processo di integrazione”.