NEW YORK, 20 OTT – A 50 anni dalla morte di John
Fitzgerald Kennedy, assassinato a Dallas il 22 novembre 1963, è
ancora giallo su che fine abbia fatto il suo cervello. L’unica
certezza è che non è stato sepolto insieme ai suoi resti. E un
nuovo libro rilancia l’ipotesi che a far sparire ciò che
rimaneva della sua materia cerebrale fu il fratello Robert
Kennedy, probabilmente per nascondere le tracce di una rara
malattia che da anni affliggeva John: il morbo di Schmidt
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