Dopo Sofia Roma all’esame Spezia, Mourinho “Qui sono felice”
ROMA (ITALPRESS) – Dopo il primo posto del girone di Conference League conquistato a Sofia e che permette ai suoi di accedere direttamente agli ottavi, Josè Mourinho vuole risposte dalla sua Roma anche in campionato, dove ad attenderlo c’è lo Spezia di Thiago Motta, “uno dei suoi ragazzi” del Triplete: “Come Chivu e Stankovic, a volte sono preoccupato per loro perché hanno scelto una vita dura – scherza Mourinho nella conferenza stampa della vigilia del match di lunedì sera – Ora sarà diverso perché con Thiago siamo avversari, l’ho conosciuto nelle giovanili del Barcellona, ho bei ricordi”. Da Sofia la Roma torna col primo posto del gruppo, ma anche con un Borja Mayoral ritrovato, con tanto di gol di tacco: “Può essere un’opzione con Abraham – aggiunge Mourinho – Hanno giocato bene, sono contento per i gol e per la loro autostima, perché per un attaccante spesso non è sufficiente giocare bene. Ma possono giocare anche Shomurodov e Felix che è convocabile”.
Si va verso la conferma del 3-5-2 (“Mi piace giocare a tre, non a cinque”) a causa dei tanti infortuni come quelli di Pellegrini, Spinazzola ed El Shaarawy e in attesa del mercato di gennaio: “Se sarà possibile, faremo qualcosa – ammette il tecnico – Ma ‘qualcosa’ non è un investimento pazzesco, ma solo un modo per dare equilibrio alla rosa. Siamo in tre: proprietà, direttore, allenatore e siamo tutti sulla stessa rotta, non c’è divergenza. Dobbiamo migliorare in 2-3 posizioni”.
Poche le alternative in rosa, soprattutto sulle corsie laterali dove Vina e Karsdorp hanno il solo Calafiori come sostituto naturale. “Vorrei avere anche io la possibilità di Simone Inzaghi che si gira e vede Vidal, Lautaro, Darmian e Ranocchia – aggiunge Mou, tornando sul 3-0 subito contro i nerazzurri in casa – Ma sono contento di lavorare in questo contesto. Mi piacerebbe lottare per altri obiettivi ma sono felice di stare nella Roma in un progetto che è diverso da quelli che ho sempre avuto nella mia carriera”.
E c’è spazio anche per una stilettata al sistema giovanile del calcio italiano: “Il campionato primavera ha un livello molto basso, non prepara i giocatori per entrare direttamente in Serie A. Abbiamo giovani di talento, che devono imparare. Con i ragazzi giovani possiamo solo lavorare e accettare gli errori come parte del processo di crescita”.