Il ristorante simbolo di Ballarò grazie al sostegno di un’ampia rete solidale riapre i battenti a soli sessantatré giorni dall’incendio che ha devastato la struttura.
Domenica tre aprile dalle dieci del mattino fino a tarda sera è prevista una grande festa che coinvolgerà l’intero quartiere.
Musica e spettacoli all’aperto animeranno Piazza Santa Chiara mentre nella vicina Piazzetta Sette Fate il cuoco Shapoor e la sua famiglia, recentemente arrivata a Palermo grazie allo sforzo comune di tanti sostenitori, offriranno un barbecue afghano per festeggiare la riapertura del ristorante e l’arrivo della primavera.
Durante la giornata si potrà tornare a gustare i piatti del ristorante e visitare il nuovo spazio. Moltivolti si arricchisce infatti di nuovi allestimenti che puntano ad un minore impatto ambientale attraverso la scelta di arredi più sostenibili ma anche ad un maggior efficientamento energetico. Sulle pareti sarà invece protagonista la mostra fotografica ‘Ventivolti’ omaggio di Giovanni Franco, Salvo Gravano, Igor Petyx e Marcello Troisi quattro noti fotografi palermitani che attraverso la propria sensibilità hanno voluto incastrare un mosaico di vite, cristallizzate nel loro scorrere, da donare per la riapertura di Moltivolti.
Inoltre quattro grandi interventi a parete saranno protagonisti del restyling del locale, mettendo al centro del racconto il senso di comunità. Una squadra di cinque artisti, composta da Igor Scalisi Palminteri, Francesco de Grandi, Gabriella Ciancimino e Laura Pitingaro, è al lavoro per rendere ancora più bello, inclusivo e colorato lo spazio di Moltivolti.
Si parte già dalle dieci del mattino con l’apertura simbolica delle porte del ristorante.
Durante la mattinata sarà inoltre possibile visitare la terrazza di SopraMoltivolti, la guest house al terzo piano dello stesso stabile del ristorante e godere del panorama delle cupole di Ballarò. (Ingresso Piazzetta Sette Fate)
Sarà poi la volta dell’inaugurazione della mostra “Ventivolti” e l’inizio delle attività musicali che si protrarranno per tutto il giorno con i concerti di Two Giants live, Rakija Bomba Trio, Joker Smoker e Dj 4raro.
Dalle 12.30 grande barbecue afghano in piazzetta Sette Fate a cura della famiglia di Shapoor dove verrà distribuito agnello e sfincione. Il ristorante sarà invece aperto a pranzo e a cena con uno speciale menù di primavera pensato dallo chef Antonio Campo, dove i piatti tradizionali di Moltivolti, come il Mafè e il Cous Cous di pesce, incontrano i fritti tipici del mercato, sarde allinguate, baccalà e panelle, e sposano gli ingredienti della primavera come le fave e i finocchi.
L’appuntamento per tutti e tutte è il tre Aprile dalle dieci del mattino fino alla sera, tra piazza Santa Chiara e Moltivolti, dove per un’intera giornata si potrà fare festa intrattenendosi con musica dal vivo all’aperto, deliziarsi con il barbecue afghano curato da Shapoor, ordinare un piatto dal rinnovato menù, bere un bicchiere in compagnia e godere di tutto il calore e l’affetto della comunità di Ballarò.
In occasione della riapertura di Moltivolti sarà possibile visitare la mostra fotografica collettiva “Ventivolti” omaggio di Giovanni Franco, Salvo Gravano, Igor Petyx e Marcello Troisi quattro noti fotografi palermitani che, come racconta Giulio Giallombardo nel testo di affiancamento alla mostra, attraverso la propria sensibilità hanno voluto incastrare un mosaico di vite, cristallizzate nel loro scorrere, da donare per la riapertura di Moltivolti. Cinque tessere ciascuno, per venti ritratti che visti tutti insieme, uno dopo l’altro, raccontano storie emotive differenti, ma con la stessa voglia di esserci, farsi guardare e gridare al mondo di esistere.
Ci sono le donne combattenti di Giovanni Franco, bende nere sul viso e pugni al cielo contro la violenza, sguardi e sorrisi tra rabbia e dolcezza. Salvo Gravano ritrae noti volti di scena che portano Ballarò nel cuore: la passione di un cantastorie, la voce intensa di una cantante, l’estro di un artista di strada, l’infatuazione dei musicisti. Con Igor Petyx si fa un intenso viaggio tra i migranti: l’innocenza bagnata dalle lacrime, gli occhi impauriti di chi non crede ancora di avercela fatta e quelli brillanti di chi è pronto a ricominciare da capo. Nei volti di Marcello Troisi c’è, infine, la Palermo religiosa delle processioni. Storie di devozione e di culture che s’intrecciano, in quel territorio di confine dove il folklore incontra il mistero della sacralità.
Elemento di grande novità è certamente l’intervento artistico collettivo, a cura di Igor Scalisi Palminteri, Francesco de Grandi, Gabriella Ciancimino e Laura Pitingaro.
Igor Scalisi Palminteri, si definisce “il facilitatore” di questo progetto collettivo e oltre a ripristinare e restaurare alcune sue opere già presenti all’interno del locale, produrrà un nuovo intervento artistico in cui porterà all’attenzione dell’osservatore le relazioni e gli sguardi dei suoi già presenti Volti di Moltivolti. “Quello che vogliamo far emergere – racconta l’artista – è la consapevolezza che nella nostra città esiste una rete di artisti solidali e sensibili ai temi dell’integrazione e dell’accoglienza, attraverso questi lavori vogliamo essere vicini ad un luogo importante per questa città dove ogni giorno si sperimenta un’idea nuova di città e di società in cui le differenze esistono ma vengono comprese e considerate una ricchezza e non solo un problema. Il nostro intento è quello di lanciare un segnale al mondo dell’arte, dimostrando che si può fare arte anche sostenendo un luogo come questo.”
Il team artistico coinvolto è di rilievo internazionale, tutti gli artisti sono infatti accomunati da un’appartenenza palermitana ma hanno alle spalle prestigiose collaborazioni che vanno ben oltre i confini nazionali. È il caso di Francesco De Grandi, protagonista di quella che è stata definita come la Scuola di Palermo, importante movimento artistico che tra gli anni Novanta e Duemila con la sua copiosa produzione figurativa ha rappresentato un vero e proprio spartiacque per una nuova generazione di pittori siciliani e non. De Grandi si misurerà in questa occasione con un’installazione luminosa, un neon riportante una delle sue ormai celebri frasi della serie Dito Sinistro.
Molto interessante anche l’intervento pittorico di Gabriella Ciancimino che punta a raccontare attraverso il coinvolgimento sulla parete delle comunità che anima il locale la narrazione di alcune piante migranti, il tema vegetale e botanico è estremamente presente nella ricerca dell’artista che si ispira ad un’attualizzazione del liberty siciliano e ha recentemente completato un importante lavoro per la sede italiana di Facebook.
Laura Pitingaro è un’artista indipendente veneta, ma palermitana d’adozione. Ha studiato Pittura presso l’Accademia di Verona, ma è vicina a pratiche contemporanee come video-art e performance, che ha approfondito al seguito di Karel Appel, Anish Kapoor e Gary Brackett. All’interno di questo progetto collettivo si cimenterà con una prova molto ardua: la risemantizzazione di uno spazio controverso come quello delle toilette. Con questo intervento, che prevede la pittura ma anche l’inserimento di oggetti particolari, punta a proiettare il fruitore verso la percezione di uno spazio altro, giocando sui temi dell’immaginazione e della sopravvivenza nell’ambiente.
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