Gli operatori della Formazione professionale siciliana non “sindacalizzati” protesteranno domani davanti alla sede della Presidenza della Regione, per chiedere a Crocetta di rendersi garante sia della piena attuazione dell’Avviso 20, sia delle procedure per l’erogazione della cassa integrazione per le quali- è scritto in una nota – “Non siamo più disposti a dare credito alle parole di assessori e dirigenti regionali, più o meno competenti….e vogliamo risposte chiare e nette dal Presidente della Regione. Rinnoviamo, quindi, l’appello a tutti quei lavoratori che ormai non hanno più nulla da perdere a partecipare in massa alla manifestazione di domani, 6 Febbraio, a Palermo per dare un segnale forte a questa amministrazione sorda ed insensibile al dramma che ormai ha colto una intero settore lavorativo della Sicilia ed a quei sindacati che pensano ancora di flirtare con gli assessori pensando di racimolare qualche briciola per i loro apparati di potere”.
“Sottolineiamo, infine – conclude il comunicato – che le nostre azioni di forte protesta mireranno anche all’Ars, dove siedono i rappresentanti politici che, con il loro operato, devono rispondere al corpo elettorale che li ha votati e devono quindi dare risposte anche al popolo della formazione professionale siciliana”.
La protesta dei lavoratori arriva dopo l’ennesima bocciatura del TAR nei confronti di provvedimenti amministrativi dei vertici dell’Assessorato regionale, in particolare contro il decreto del 2013 che stabiliva i requisiti per ottenere l’accreditamento, escludendo a priori gli enti che avevano un contenzioso con la Regione.
Il Tribunale amministrativo ha infatti stabilito che ciò avrebbe privato gli enti del diritto costituzionale di difendere i propri interessi da eventuali lesioni, proprio nel momento in cui, svuotando l’Assessorato del personale, con trasferimenti senza sostituzione, Crocetta aveva di fatto paralizzato l’attività amministrativa ritardando tutti gli adempimenti.
La dichiarata nullità del decreto del 2013, porta con sé la nullità di tutti gli atti conseguenti, ivi compresi i trasferimenti agli enti accreditati, e potrebbe riflettersi anche sull’eventuale storno delle risorse destinate alla Sicilia per la Formazione Professionale.
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