NEW YORK (USA) (ITALPRESS) – “Non è un sindacato. Non stiamo organizzando boicottaggi. Non stiamo formando circuiti paralleli”.
Lo ha asicurato Novak Djokovic che è tornato sull’argomento in conferenza stampa dopo la vittoria in finale su Milos Raonic nel Masters 1000 spostato da Cincinnati a New York.
Djokovic ha parlato così dell’associazione giocatori separata di cui il New York Times lo considera promotore insieme a Vasek Pospisil.
Emergono intanto i dettagli di una lettera che avrebbe inviato ai giocatori per spiegare i motivi alla base del suo progetto. “Non cerchiamo il conflitto, ma c’è bisogno di una più forte rappresentanza dei giocatori” si legge nel testo, condiviso sui suoi profili anche dal coach tedesco Dirk Hordorff, in cui lamenta una mancanza di comunicazione con i tennisti in occasioni di decisioni chiave come il nuovo sistema di classifica o il rinvio di un giorno delle semifinali a New York.
“Siamo uno dei pochi grandi sport globali che non hanno un’organizzazione, un’associazione di soli giocatori” ha spiegato Djokovic. “Rispetto Federer e Nadal che non la pensano come me, ma è come avere un bambino: o è sempre il momento giusto, o non lo è mai” ha aggiunto.
(ITALPRESS).
pc/red
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