DisUnione Europea: teatrino Alfano-Borghezio a Bruxelles

Avvio con polemica questa mattina a Bruxelles alla sessione plenaria del Parlamento Europeo.

di redazione

BRUXELLES – Avvio con polemica questa mattina a Bruxelles alla sessione plenaria del Parlamento Europeo. Durante il dibattito relativo all’applicazione della direttiva sui rifiuti, l’on. Sonia Alfano (IDV), dopo essere intervenuta per chiedere maggior rigore e criteri più severi per la costruzione degli inceneritori e per l’apertura di discariche, ha nuovamente chiesto la parola per replicare all’intervento dell’on. Mario Borghezio (LNP), che aveva parlato di “comuni virtuosi della Padania”.

 

“Credo sia l’ennesima volta – ha sottolineato Sonia Alfano – che il collega Borghezio fa riferimento alla Padania. A questo punto vorrei sapere se è un posto di fantasia, come Paperopoli, e vorrei sapere dov’è,  considerato che lui è stato eletto in Italia”.

La replica dell’on. Borghezio non si fa attendere: “C’è un documento ufficiale del Parlamento Europeo in cui, modestamente, sono indicato come presidente del governo provvisorio della Padania”. E ancora, rivolgendosi direttamente all’on. Alfano, Borghezio dice: “Recandosi lontano dalle sue terre di mafia, venendo al nord, può leggere sui cantieri stradali ‘strada statale padana superiore’ o ‘strada statale padana inferiore’. Non l’ha inventata Bossi, è la terra civile di noi padani, barbari sognanti”.

“La mafia ce l’avete più al nord che al sud” ribatte infine Sonia Alfano, lasciando poi proseguire i lavori.

Non è la prima volta che l’eurodeputata di IdV fa notare in aula la tendenza di Borghezio a nominare la Padania come fosse uno Stato membro dell’UE. “Peraltro – aggiunge la parlamentare a margine della seduta, tornando sul tema delle organizzazioni criminali – mi pare evidente che le mafie al Nord, così come in Europa, abbiano affondato profondamente le proprie radici e non siano nemmeno distanti dal movimento politico di Mario Borghezio. Anzi, basta leggere le informative delle forze dell’ordine per rendersi conto di come la Lega possa risultare interlocutore politico delle cosche”.