PECHINO (ITALPRESS) – Doppietta italiana nella discesa olimpica femminile alle Olimpiadi invernali di Pechino: Sofia Goggia vince l’argento, Nadia Delago il bronzo. L’oro è andato alla svizzera Corinne Suter che ha chiuso con il tempo di 1’31″87, subito dietro la bergamasca con 1’32″03, gradino più basso del podio per la 24enne altoatesina con 1’32″44.
Fino alla discesa della svizzera, l’Italia occupava le prime tre posizioni con Goggia, Delago ed Elena Curtoni, scesa per prima e alla fine quinta con 1’32″87. Undicesima l’altra italiana in gara, Nicol Delago, che ha chiuso con il tempo di 1’33″69. Per Goggia si trattava del rientro dopo l’infortunio del 23 gennaio a Cortina. Con queste due medaglie, l’Italia arriva a quota 13 complessive: 2 ori, 6 argenti e 5 bronzi.
L’argento della 29enne bergamasca, campionessa in carica, profuma d’oro perché appena una settimana prima lei stessa aveva messo in dubbio la sua presenza, scoraggiata dall’impatto con la pista cinese e dai postumi dell’infortunio di Cortina. Ecco, la sua corsa contro il tempo parte da lì, da quel 23 gennaio, dalla caduta in super-G: trauma distorsivo al ginocchio sinistro, con una lesione parziale del legamento crociato già operato nel 2013,
una piccola frattura del perone e una sofferenza muscolo tendinea, era stato il responso degli accertamenti.
Sembra quasi una sentenza ma Sofia non molla, è costretta a rinunciare al ruolo di portabandiera ma suda e lavora senza sosta per essere a Pechino. Poi i dubbi, le paure che piano piano scaccia via. Fino a quel grido che riecheggia all’alba italiana e un sorriso che solo in parte la Suter cancella.
Ma la discesa di Yanqing porta in dote anche il bronzo di Nadia Delago, 24enne di Bressanone, tesserata per le Fiamme Oro e alla sua prima Olimpiade. In Coppa del Mondo non era mai riuscita a salire sul podio, lo fa sul palcoscenico più prestigioso in Cina, limitando i danni nella parte centrale del tracciato e dando fuoco alle polveri nell’ultimo tratto.
Quando taglia il traguardo e si ritrova provvisoriamente al primo posto, c’è la sorella Nicol – scesa appena prima e alla fine undicesima – a stringerla forte: perché anche se la gara è solo a un terzo, entrambe sanno che quel tempo può valere una medaglia. E così sarà: le lacrime di gioia sul podio, premiata dal presidente Fisi Flavio Roda, valgono più di ogni parola.
Sofia e Nadia firmano un capolavoro difficilmente eguagliabile: solo a Salt Lake City 2002 due italiane condivisero il podio, Daniela Ceccarelli e Karen Putzer, rispettivamente oro e bronzo in super-G. Ma oggi, a splendere d’azzurro, è il cielo sopra Pechino.
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