Disabili, Cupidi rilancia: “Mi serve assistenza, non è cambiato nulla”
«Mi serve assistenza ventiquattro ore su ventiquattro». E’ un grido d’aiuto, quello di Giovanni Cupidi, disabile tetraplegico di 39 anni residente a Misilmeri al centro delle cronache degli ultimi tempi per le sue denunce contro l’assenza di sostegno da parte della Regione. Giovanni è diventato anche il simbolo del comitato #SiamoHandicappatiNoCretini.
Sui social si legge: «Da alcuni giorni ho diversi malesseri, con evidenti dolori addominali e, data la mia situazione, dolori molto forti da sindrome midollare al collo e alla spalla destra. L’assistente che fa il turno di mattina ha protratto il turno più di due ore, il tempo di completare tutte le operazioni necessarie per aiutare mia madre e risistemarmi a letto».
Cupidi ha incontrato anche Jovanotti per segnalare il problema e che ha preso parte alla “presa del palazzo” da parte di Pif. L’assistenza che gli viene garantita copre solo mezza giornata. Non basta.
Fino a metà gennaio 2015 ha usufruito di un progetto di assistenza domiciliare con operatori qualificati OSA/OSS in regime di part time dalla durata di 12 mesi, con un costo annuale di circa 50mila euro. Progetto interrotto e rifinanziato più volte da parte dell’assessorato regionale della Famiglia e delle Politiche Sociali.
A causa dei tagli alla sanità, le uniche forme di assistenza di cui oggi Giovanni usufruisce sono un progetto che gli assegna 30 ore settimanali (domeniche e festivi esclusi), a fronte della necessità di avere un’assistenza domiciliare di ventiquattro ore al giorno.