Diritti LGBT, ‘sei un frocio’: condanna storica del tribunale di Bagheria

Due anni fa un uomo ed una donna hanno insultato per strada a Bagheria, vicino Palermo, un ragazzo, apostrofandolo con “frocio” “mi fai schifo” e schiaffeggiandolo davanti a più persone.

 

di redazione

 

Due anni fa un uomo ed una donna hanno insultato per strada a Bagheria, vicino Palermo, un ragazzo, apostrofandolo con “frocio” “mi fai schifo” e schiaffeggiandolo davanti a più persone.

Il processo si è aperto nel 2010 davanti al Giudice di Pace di Bagheria, che ha ammesso Arcigay, rappresentata dall’avvocato Marco Carnabuci, quale parte offesa danneggiata dal reato. Ieri, 1 marzo 2012, dopo le discussioni del Pubblico Ministero e i tutti i difensori, il Giudice di Pace ha condannato i coniugi di Bagheria alla pena di euro 200,00 di multa l’una, ed euro 1.000,00 di multa l’altro, oltre al pagamento delle spese processuali. Ha poi condannato gli imputati a risarcire i danni subiti dal ragazzo, anche lui costituitosi parte civile e difeso dall’avv. Maurizio Curcio, oltre che a risarcire Arcigay pagando la somma di euro 500,00 a titolo di risarcimento per i danni subiti dall’associazione. Si tratta di una delle pochissime sentenze in Italia (e l’unica in Sicilia) in cui ad un’associazione per la difesa dei diritti LGBT viene riconosciuto un risarcimento.

E’ una sentenza che Arcigay Palermo non esita a definire “storica”: non solo il magistrato non ha concesso la sospensione della pena, a nostro avviso sottolineando in questo modo la pericolosità sociale e la gravità delle aggressioni di stampo omofobico, ma ha anche riconosciuto il danno reso a tutta la comunità delle persone LGBT.

Attendiamo in ogni caso di leggere le motivazioni della sentenza che il Giudice depositerà nei prossimi giorni. Questa sentenza dimostra che, malgrado le carenze della legislazione italiana, che non ha ancora una legge anti-omofobia, nei tribunali italiani i cittadini LGBT possono essere tutelati e difesi. Ribadiamo che occorre urgentemente l’estensione della legge Mancino ai reati di omofobia e transfobia: tutti i crimini d’odio vanno sanzionati. Ma una sentenza come quella di oggi dimostra che le offese, le discriminazioni non vanno sopportate e nascoste, ma vanno denunciate.