Dimissioni Paolo Angius, presidente Airgest: l’annuncio da Musumeci
Dimissioni Paolo Angius. L’avvocato Paolo Angius ha rassegnato oggi pomeriggio, nel corso di un incontro a Palazzo d’Orleans con il governatore Nello Musumeci, le sue dimissioni dall’incarico di presidente di Airgest, la società di gestione dello scalo aeroportuale di Birgi.
«Prendo atto – evidenzia il presidente della Regione – della decisione adottata dall’avvocato Angius, a seguito di sopraggiunti impegni professionali. Desidero ringraziarlo per avere continuato a guidare la società con impegno e passione, anche in un periodo di grandi difficoltà dello scalo trapanese, a seguito della grave crisi che ha colpito l’aeroporto a causa di scelte gestionali e politiche assai discutibili del passato.
Sarà compito della nuova governance di Airgest mettere in campo gli strumenti voluti dal socio Regione per tentare di far decollare definitivamente l’aeroporto, a quattro anni dall’inizio del calvario. Da tempo lavoriamo alla salvezza dello scalo: un obiettivo al quale tutti, dall’Unione europea agli enti locali, devono collaborare. Siamo sulla buona strada!».
Dimissioni Paolo Angius: la sua dichiarazione
“Lascio la presidenza di Airgest – ha detto Angius – avendola finalmente dotata di una struttura societaria importante ed efficiente e che grazie all’impegno del presidente della Regione siciliana Nello Musumeci, avrà gli strumenti giuridici e finanziari necessari per potere competere efficientemente sul mercato”.
E sulla situazione attuale della società di gestione dell’aeroporto Vincenzo Florio di Trapani Birgi ha commentato:”Airgest è un’azienda sana che ha la possibilità di potere realmente decollare verso gli obiettivi che le competono. Gli attuali voli nazionali per Roma, Milano, Torino, Bergamo, Pantelleria e presto Napoli, oltre gli internazionali per Praga, Baden Baden, Francoforte e presto Tirana, nonché i charter per Amsterdam e Maastricht, a cui se ne aggiungeranno altri a partire dal prossimo marzo, e ancora quelli della continuità territoriale per Parma, Brindisi, Perugia, Ancona e Treviso, costituiscono una solida base da cui ripartire per una definitiva ripresa. Tutto ciò però non potrà prescindere da normative speciali ed integrazioni di sistema aeroportuale”.