Dighe Sicilia. Diciassette dighe dell’Isola, soggette oggi a limitazioni di invaso, potranno a breve aumentare di circa il trenta per cento la propria capacità. Si sbloccano, infatti, le procedure per appaltare i servizi di ingegneria che consentiranno di acquisire i progetti esecutivi per la realizzazione degli interventi destinati a un maggiore accumulo d’acqua. A disposizione, complessivamente, circa 115 milioni di euro. Diciassette gli invasi interessati: il primo bando, appena pubblicato, riguarda la diga di San Giovanni, nell’Agrigentino.
Dighe Sicilia: diciotto dighe su ventisei sono prive di collaudo
“Abbiamo trovato diciotto dighe, sulle ventisei gestite dalla Regione – dichiara il governatore della Sicilia Nello Musumeci – prive di collaudo. Da decenni chi doveva intervenire si è voltato dall’altra parte. Stiamo adesso affrontando i problemi con la cultura del fare. Altre gare saranno espletate entro i primi di gennaio. Questo governo ha rimosso tutti quegli ostacoli che per tanti anni hanno paralizzato ogni tipo di intervento, provocando enormi disagi alla popolazione, in città come nelle campagne, rimaste spesso a secco, con grave danno per l’economia dell’Isola».
«Quello dell’emergenza idrica – prosegue il presidente – è un triste capitolo che intendiamo chiudere per sempre. A cominciare dal completamento della diga Pietrarossa, tra le province di Catania ed Enna, una delle grandi incompiute della Sicilia. In appena dodici mesi, sono stati reperiti sessanta milioni di euro e, una volta formalizzato l’imminente accordo fra la Regione e il competente ministero, sarà immediatamente bandita la gara per il progetto esecutivo, ultimo step per potere avviare i lavori».
A breve, inoltre, sarà pubblicata anche la gara per la progettazione per la diga Scanzano-Rossella, finanziate con le risorse del Po Fers 2014-2020.