Diga Poma. Il panoramico anello viario attorno alla diga Poma tornerà ad essere percorribile. Questo sarà un primo passo per realizzare un parco suburbano e iniziare a sfruttare l’invaso anche per le sue bellezze storiche e naturalistiche e il suo potenziale turistico sportivo. La proposta, avanzata dalla Cia Sicilia Occidentale, è stata discussa nel corso dell’insediamento del tavolo tecnico chiesto alla Regione dal Comitato invaso Poma composto dai sindaci del comprensorio partinicese, sindacati, associazioni di categoria. Un comitato spontaneo nato nel 2017 a Partinico durante la grande siccità che ha colpito la provincia palermitana. Alla riunione, oltre ai dirigenti del consorzio di bonifica, era presente anche l’assessore regionale all’Agricoltura Edy Bandiera che ha sottolineato l’importanza di questo tavolo quale strumento operativo di collaborazione per puntare allo sviluppo e al potenziamento dell’agricoltura della zona.
La proposta avanzata da Antonino Cossentino, presidente della Cia Sicilia Occidentale, è stata accolta favorevolmente dall’assessore Bandiera che ha annunciato di poter intervenire con immediatezza attraverso l’azione congiunta dell’Esa, l’Ente di sviluppo agricolo, e la Forestale per ripristinare l’antica strada realizzata attorno alla diga quando venne costruita negli anni ’60, sull’impulso appassionato di Danilo Dolci.
Senza manutenzione, la strada nel corso degli ultimi 10-15 anni è stata quasi del tutto cancellata da frane e inondazioni. “Ripristinare questa infrastruttura permetterebbe di rendere accessibile una vasta area naturalistica che conserva preziose testimonianze archeologiche e storiche e che ha delle enormi potenzialità turistiche”, ha sottolineato Cossentino nel corso della riunione. L’idea, condivisa con il comitato, sarebbe quella di tirare fuori dai cassetti un progetto già esistente, che nel 1999 fu inserito nel Piano triennale delle opere pubbliche del Comune di Partinico e poi dal Comune trasferito alla ex Provincia regionale per il finanziamento che non si concretizzò.
Oggi come allora, l’idea è quella di creare un campo di canottaggio e aprirsi in futuro ad altre discipline, come vela, windsurf e sci nautico con imbarcadero galleggiante e tribunette per gli spettatori. Tra le prime cose da fare c’è anche il rimboschimento della zona e la creazione di aree per pic-nic e di torrette per l’avvistamento dell’avifauna: il lago Poma è infatti un’Oasi naturale orientata e di protezione e rifugio della fauna per decreto della Regione. Il progetto originale prevede anche il recupero della torre Azzalora, per farne la sede del futuro parco, e delle case coloniche di Fellamonica, da adibire alla ricettività per campi scuola e di lavoro e campi di ricerca per la salvaguardia dell’ecosistema locale. Dovrebbero essere realizzati invece i percorsi natura da percorrere a piedi o a cavallo.
Sul fronte irriguo, l’invaso in queste settimane è pieno al 90% ma le imprese agricole della zona hanno chiesto al tavolo un’accelerata sui lavori di manutenzione alla rete di distribuzione che presenta delle perdite. L’assessore Bandiera su questo punto ha garantito il massimo impegno del governo regionale, che ha spostato più investimenti per gli interventi sulle infrastrutture, e ha annunciato che una parte dei 40 milioni destinati dal Cipe alla Sicilia saranno utilizzati per il rifacimento di parte delle reti di distribuzione locali.
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