di redazione
E’ stato presentato oggi a Palermo,
nella sede dell’assessorato all’Ambiente della Regione siciliana,
il convegno internazionale di ingegneria naturalistica per la
difesa del suolo e il recupero del territorio, che si terra’ nelle
giornate del 5, 6 e 7 ottobre prossimi a Sant’Agata di Militello
(Messina).
Sono intervenuti alla presentazione i rappresentanti istituzionali
degli enti promotori del convegno: l’assessorato Territorio e
Ambiente della Regione siciliana, l’Ente Parco dei Nebrodi,
l’Universita’ di Palermo, l’Associazione italiana per l’ingegneria
naturalistica, Federparchi e Snam Rete Gas.
Il convegno ospitera’ le testimonianze di qualificati esponenti
del mondo accademico e professionale, diversi dei quali
provenienti da paesi esteri, su diverse questioni attinenti alla
difesa del suolo e agli interventi di recupero e riqualificazione
ambientale.
Il convegno, che ha avuto tra l’altro il patrocinio del ministero
dell’Ambiente, e’ articolato in due giornate seminariali e in una
di visita agli interventi di recupero e riqualificazione
ambientale realizzati nel territorio del Parco dei Nebrodi.
Il territorio della provincia di Messina (San Fratello, Caronia,
Gianpilieri, Barcellona Pozzo di Gotto, eccetera) ha subito negli
ultimi anni gravi disastri idrogeologici, parte dei quali potevano
essere evitati o ridotti con adeguate opere di ingegneria
naturalistica basati sull’uso di specie erbacee e legnose
indigene, in possesso di buone caratteristiche biotecniche, in
associazione con opere in legname, muretti a secco, gabbionate.
La programmazione di interventi diffusi, attraverso l’applicazione
di tecniche di ingegneria naturalistica, e’ utile anche per il
recupero e la riqualificazione delle aree degradate e il
miglioramento della qualita’ del paesaggio.
Un esempio concreto, gia’ realizzato nel territorio dell’area
protetta nebroidea con tecniche di ingegneria naturalistica, e’
quello eseguito da Snam Rete Gas in occasione del potenziamento
del metanodotto, che ha consentito di assicurare la protezione
dall’erosione superficiale, tramite inerbimento, ad una superficie
di circa 32 ettari e di rinsaldare una superficie di 18 ettari con
la messa a dimora di 22.700 arbusti ed alberi di specie autoctone.
L’intervento, che ha richiesto l’adozione di tecniche
all’avanguardia su un ecosistema delicato e complesso, e’
raccontato nel volume “Sentieri sostenibili”, che attraverso una
serie di interviste, testimonianze e approfondimenti illustra
l’intero progetto e che verra’ presentato nel corso della prima
giornata dei lavori. Si tratta di un esempio di confronto e
dialogo tra i diversi stakeholder, che ha reso possibile
conciliare la realizzazione di un’importante infrastruttura
energetica con le esigenze e le istanze dei territori interessati.
Attivita’ che dimostra come anche in luoghi sensibili, quale il
Parco dei Nebrodi – l’area protetta piu’ estesa della Sicilia –
possono essere realizzati interventi di riqualificazione e/o
recupero ambientale utilizzando tecniche e materiali adeguati.
Per informazioni: www.parcodeinebrodi.it
vorl/slau
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