La Dia di Agrigento ha eseguito un decreto di sequestro di beni appartenenti ai familiari di un allevatore di Casteltermini, Vincenzo Di Piazza, 73 anni.
L’uomo è al momento detenuto, perché accusato di associazione di tipo mafioso. Di Piazza è ritenuto capo della famiglia mafiosa di Casteltermini. La Dia ha sequestrato beni intestati ai tre figli, per un valore complessivo quantificabile in oltre 1 milione di euro. In particolare sono stati sequestrati: 26 fabbricati, compresi quelli rurali; 335 appezzamenti di terreno, adibiti a seminativo o pascolo; una ditta individuale riconducibile ad uno dei figli, con sede a Casteltermini e riguardante l’allevamento di bovini e caprini, con il relativo complesso aziendale e 9 veicoli, di cui 2 mezzi agricoli; una ditta individuale riconducibile ad un altro figlio, con sede a Casteltermini con attività di coltivazione di cereali, con il relativo complesso aziendale; 5 conti correnti bancari intestati ai figli.
Nel 1995, Di Piazza era stato arrestato per favoreggiamento personale aggravato, nel corso dell’attività che aveva portato alla cattura del boss mafioso latitante Salvatore Fragapane, di 57 anni da Sant’Elisabetta (Agrigento), attualmente detenuto in quanto condannato all’ergastolo e che all’epoca venne rintracciato in Contrada Liberto di Casteltermini, all’interno di una villetta di campagna di proprietà della famiglia Di Piazza. Nel 1998, Di Piazza è stato nuovamente arrestato con altre 42 persone, nell’ambito dell’operazione “Akragas” e indagato per associazione di stampo mafioso. Successivamente è stato condannato a 18 anni di carcere per associazione per delinquere di tipo mafioso pluriaggravata.
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