Categories: Cronaca

Di Matteo: ”Mori ostacolo’ la cattura di Provenzano”

di redazione

Palermo, 30 Apr. – “Plurime omissioni” e una “deliberata strategia di inerzia” contraddistinsero l’azione del Ros nelle indagini sulla ricerca del boss Bernardo Provenzano. Lo dice il pm Nino Di Matteo nella requisitoria al processo al generale Mario Mori, accusato di favoreggiamento aggravato della mafia.

Dietro al fallito blitz, che secondo il pm avrebbe potuto portare alla cattura del capomafia, ci sarebbe stato un piano preciso: lasciare libero il boss per la trattativa Stato-Mafia.

“Dolosamente il Ros – ha sostenuto Di Matteo – omise tutto ciò che avrebbe dovuto fare per assicurare alla giustizia Provenzano ben 11 anni prima rispetto alla data della sua effettiva cattura”.

Il Pm ha detto poi che la trattativa con i boss venne avviata su pressione dell’ex ministro democristiano Caogero Mannino nei confronti del generale dei carabinieri Antonio Subranni, che fu anche lui comandante del Ros per un lungo periodo.

“Un po’ per caso – ha detto Di Matteo – un po’ per via dei rapporti che Subranni aveva avuto con Vito Ciancimino, cominciano i dialoghi che puntano a ottenere qualcosa in cambio della cessazione delle stragi”.

Di Matteo, per dimostrare la propria tesi, ha citato ampi stralci della sentenza della Corte d’Assise di Firenze sulle stragi del ’93, in cui erano riportati brani delle deposizioni di Mori e dell’ex colonnello dei carabinieri Giuseppe De Donno: “Sono loro – ha osservato il Pm – a usare l’espressione trattativa e a dire che si doveva tenere un dialogo con Ciancimino, concedendogli il passaporto per proseguire la trattativa anche all’estero e cercando di intervenire sulla sua situazione giudiziaria”.

Di Matteo ha concluso ricordando che, secondo i giudici di Firenze, “l’effetto che questa situazione sortì fu convincere Cosa Nostra che il metodo delle stragi era idoneo a ottenere concessioni”.

La requisitoria dovrebbe concludersi venerdì 10 maggi con le richieste dell’accusa.
Presenti oggi in aula anche il procuratore aggiunto Vittorio Teresi e il sostituto Roberto Tartaglia.

Redazione

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